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Dogs For Breakfast – Rose Lane Was Tucker’s Girlfriend (Subsoud, 2010)

Nell'esplorazione del nuovo underground italiano i Dogs For Breakfast si incastonano perfettamente tra le facce più interessanti di quest'anno. E sono anche "nel giro giusto", come direbbe il Bugo, osservando le collaborazioni succose di questo lavoro: Luca T. Mai (Zu, Psychofagist), il Blocco A e il suo stesso mentore Giulio "Ragno" Favero. Senza ombra di dubbio hanno le potenzialità per assurgere all'olimpo del post-metal italiano al fianco di Dead Elephant, Inferno, Psychofagist e Vulturum. Staremo a vedere quale longevità artistica saranno in grado di mantenere.

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Black Elk – Always A Six Never A Nine (Crucial Blast, 2008)

Esterefatto. Credo che lo stupore totale sia quanto di più vero riesca a manifestare di fronte ad un disco così. Ai tempi di The Temple Of The Morning Star dei Today is The Day credetti che se Steve Austin fosse stato un uomo di maggior spirito anzichè solo virtù e stomaco forse sarebbe diventato realmente il Jim O' Rourke dell'apocalisse piuttosto che restare nella propria isola (felice) di ghiaia e granate esplose. I Black Elk di Portland invece saltano il fosso, lo fanno perché sono lungimiranti, intelligenti, carichi di mercurio, un pugno di psicopatici dal quoziente intellettivo nettamente sopra la media.

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