Eniac – Unknown Language (Chew-Z, 2010)

Ritorna Fabio Battistetti, patron della Chew-Z e questa volta invece di far uscire materiale per altri gruppi si dedica al suo stesso lavoro. Credo di aver seguito Eniac dagli albori e per quanto ci sia sempre stato del buono, ho sempre trovato che alcune vecchie cose del torinese non fossero pienamente a fuoco, ma con questo lavoro credo sia arrivata la maturità. Unknown Language offre l'impasto che ha da sempre caratterizzato i lavori di Eniac, quindi elettronica fredda, ritmica, profilo minimale e taglio mittel/nord-europeo nonostante questo offre delle inaspettate aperture melodiche come in Presto-Presto, Spiderland.

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AA.VV. – Quit Having Fun (Boring Machines, 2009)

Prima compilation per Boring Machines, e anche se non sono assolutamente un fan della raccolte in genere (per non parlare poi di quanto è impegnativo recensirle rispetto ad un disco "standard"), questi ventiquattro brani per due CDr non sono niente male; le sonorità spaziano attorno all'elettronica più o meno rumorosa e/o ambientale, con qualche accenno più rock o folk qua e là, attraverso la scelta di nomi italiani e stranieri sia noti che meno noti, per rendere un quadro abbastanza eterogeneo di musica che tenta quasi sempre di non essere banale e spesso ci riesce.

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Arbdesastr – S/T (Marsiglia, 2007)

Segnali di gelo assoluto (C3), atmosfere placide, punteggiate da glockenspiel (Sky And Space You) aprono il nuovo mini album degli Arbdesastr, nome difficile da scrivere in modo corretto, almeno le prime volte. Di loro abbiamo già parlato su Sodapop (valgono ancora i riferimenti precedenti, così da non ripetersi), ora la novità più lampante sta nel fatto che il duo veronese, coadiuvato da Eleonora Arici nell'integrazione tra visual e musica, realizza il nuovo lavoro con Marsiglia Records, quindi, immediatamente, nella testa scatta l'accostamento a due nomi come Japanese Gum e ai (non più labemates) Port Royal. Insomma, si avverte un costante e immutato interesse della rinata etichetta genovese a certa elettronica minimalista e shoegaze con un occhio verso la musica classica, senza disdegnare altre e differenti direzioni.

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