Eniac – Unknown Language (Chew-Z, 2010)

Ritorna Fabio Battistetti, patron della Chew-Z e questa volta invece di far uscire materiale per altri gruppi si dedica al suo stesso lavoro. Credo di aver seguito Eniac dagli albori e per quanto ci sia sempre stato del buono, ho sempre trovato che alcune vecchie cose del torinese non fossero pienamente a fuoco, ma con questo lavoro credo sia arrivata la maturità. Unknown Language offre l’impasto che ha da sempre caratterizzato i lavori di Eniac, quindi elettronica fredda, ritmica, profilo minimale e taglio mittel/nord-europeo nonostante questo offre delle inaspettate aperture melodiche come in Presto-Presto, Spiderland.
A tratti mi ha ricordato un misto fra elettronica crucca e alcune cose dei vecchi Two Lone Swordmen a tratti sospeso fra afterhour acido e privè da serata avant-techno. Alcuni pezzi fra suoni old school in stile Warp e reminiscenze di LFO mantengono un taglio quasi ballabile come Fog Cloud. Qualche scoria ambient, una propensione alle atmosfere scure ed il “coming of age” per la musica di Eniac è arrivato appieno. Oltre ad essere un disco ben pensato e ben assemblato è ben prodotto, infatti la registrazione è fatta brillare da un mastering di Marco Milanesio all’OFF studio che ne mette in mostra tutte le qualità migliori, quindi frequenze acute e taglio freddo con tutte le curve dove devono stare. In chiusura di disco due remix firmati Arbdesastr e Riga, il primo più smaccatamente melodico e “all’inglese”-quasi-emo, il secondo freddo e spigoloso come altri materiali dei Riga che tenendo fede alle loro cose che ho sentito fino ad ora lavorano di fino.