Ci sono musiche che hanno fama di essere difficili e cervellotiche, di richiedere all’ascoltatore preparazione e cultura e per questo la maggior parte del pubblico se ne tiene alla larga. Ci sono, tutti ne conoscerete almeno un paio di esemplari, musicisti e ascoltatori che di tutto ciò si compiacciono. Fortunatamente ci sono altri musicisti che questi steccati fanno di tutto per superarli, proponendo una musica che racconta, con un alfabeto magari insolito, storie semplici che richiedono solo lo sforzo di un ascolto senza preconcetti. Lo so, anche una cosa così piccola è utopia e The Breath resterà l’ennesimo bellissimo disco sconosciuto, ma ciò non toglie nulla al suo valore e al piacere che sa procurare.
Geometrie Variabili – The Breath (La Bél, 2013) Read More