Robert Rich & Luca Formentini – For Sundays When It Rains (Soundscapes, 2022)

Non so come si siamo incontrati Luca Formentini e Robert Rich. Il primo, nativo californiano, attivo da 40 anni nell’ambito ambient e sperimentale, il secondo chitarrista italiano, che già ci aveva ben impressionato con Intra. A dividerli 5 anni d’età e qualche migliaio di chilometri (c’è di mezzo l’oceano infatti tra Carmel ed il Lago di Garda), ma in tre giorni californiani sono riusciti a stendere un tappeto dal quale è germogliato un disco a tema, intitolato For Sundays When It Rains. Ad accoglierci, in poltrona sotto la nostra coperta, una buona bottiglia della produzione vinicola di Luca, magari anche qualche quadretto di cioccolato. Poi ci basta socchiudere gli occhi, agitare le nostre molecole affinché il nostro 60% acqueo possa diradarsi in piccole goccioline e farci librare dalle note liriche dei due chitarristi. I suoni sono leggeri ma persistenti, come foglie che non vogliono saperne di toccare terra, sostenute e sospinte da correnti ascensionali a noi invisibili. C’è una comunione fra i due strumentisti, una musicalità ambientale quasi zen, che va ad integrarsi completamente negli incroci e negli scambi. Ci fanno chiudere gli occhi, controllare il respiro, scartare qualsiasi pensiero formale e trasformarci in superifici senape, bianco sporco, ocra. Toni autunnali perfettamente definiti, musica che non si sparpaglia ne funge da complemento d’arredo ma che riempie lo spazio e necessita della nostra attenzione.

Armonica, aerea ed ancestrale, a rispolverare collegamenti e fasce gravitazionali entro le quali planare, come minuzie polverose in volo fra un mobile ed uno scaffale, o tra l’impianto stereo ed il mobile porta liquori. Baciate a tratti dalla luce, silenti e nascoste, libere.

Uno splendido, minuscolo viaggio, come l’oscillazione di una corda fra un tocco e l’altro, da qualche parte fra James Brooks nei panni di Land Observation ed il languore del tepore casalingo.