Frankie Cosmos – Inner World Peace (Sub Pop 2022)

Greta Kline traghetta i Frankie Cosmos al traguardo del quinto album prima di aver passato i 30 anni, mantenendo tutta la freschezza alla quale ci ha abituato in questi anni. Brani di norma intorno ai 2 minuti, voce che a tratti si nasconde ed a volte prende le redini, fra suoni che ammiccano di tanto in tanto al western, alla lounge, al folk. Piccoli haiku, scatti di polaroid, raddoppi vocali coesi e condivisi con Luke Pyenson. Tutto perfettamente credibile, l’immagine è quella ormai di una band che ha perfettamente in chiaro il tipo di pubblico al quale vuole parlare. Il racconto delle proprie esperienze, contatti umani, grilli per la testa giusto il necessario. A tratti si evoca una pastoralità rarefatta che spezza il ritmo, facendo allargare la palette di colore in mano ai Frankie Cosmos: è il caso di Empty Head, unico brano dal minutaggio oltre i 3:30, che sfrutta la prima parte per immergerci in spazi bucolici dai quali si torna però dentro alla propria zona comfort, quella di un indie-pop spigliato, a tratti nervoso, a tratti romantico. L’insieme è stiloso il giusto, non inventerà nulla di nuovo ma nessuno glie lo chiederà mai, già soltanto  il riuscire a costruire un disco con quindici tracce senza mai annoiare è più che meritevole. Qui si vola ben più alto, la padronanza nei propri mezzi e la vocalità di Greta sono perfette e bene integrate: tutto fatto, basta scegliere i brani da inserire nella prossima mixtape da spendere in auto e si penserà a loro, ancora per un anno o due, con un sorriso e le canzoni a memoria.
Non credo saranno mai un gruppo da inno, potrebbero azzeccare il singolo che li lancerebbe nella grande famiglia Pop, ma qual che ci basta è saperli in forma, noi intanto ripassiamo i brani e ci teniamo pronti!