PASE – Mondonovo (Baracca E Burattini, 2023)

I PASE ci invitano in un Mondonovo romantico che è storia progressive, un mondo dove musica, immagini e verbo dipingono uno scenario liquido. Gli archi drappeggiano la voce fiabesca di Edoardo Bacchelli che dà vita ai dipinti di Dario Ballantini tramite i testi scritti da Annalisa Boccardi.
“…Sulla parete bianca idre e falene, scimmie e sirene curano l’anima.”
A chitarra e basso rispettivamente Filippo Trombi ed Andrea Fusario mentre ad occuparsi dell’elettronica e dei loops ci pensa Jacopo Fusario. Il disco è uno strano ibrido ma soprattutto è una storia nella quale ci si ritrova calati completamente, come immersi in un mondo fantastico. Non è la mia tazza di the ma del resto chi potrebbe rifiutarne una in questo contesto? Si ringrazia sorseggiando, sperando negli effetti psicotropi. Quindi via, seguendo i saliscendi emotivi, per fugaci attimi di tensione come in un Orizzonte Perduto, o nel lirismo di Cibo degli Dei che potrebbe ricordare Diodato. La tavola è imbandita con grazia e ninnoli brillanti e caduchi, io penso ai tempi andati, al l’infanzia ed ai racconti e ci resto sotto. Cuspide, spigolosa e magnetica, mette insieme mondi sintetici e quello che sembra essere un fare oltremisura seduttivo tanto da farci restare sull’attenti. Elisir, tra ripartenza sulle nuvole, fa viaggiare alti. Il punto di forza di Mondonovo è sicuramente quello di limitarsi con delicatezza all’evocazione di azioni e personaggi, lasciando poi all’ascoltatore la facoltà di costruirsi legami fra immagini ed ambientazioni. Quel che ci sento io è un legame profondo con la natura e con il viaggio, ed al netto con qualche coda e vezzo che si sarebbero potuti forse maggiormente limare se ne ottiene un lago maestoso, all’apparenza cheto ma popolato da creature e moti, segreti ed invisibili. Ve la sentite? Lanciatevi suvvia, una tazza di the e si parte con il viaggio, non mi seguite e curiosate ovunque, in volo.