Il progetto di Miss Chain & The Broken Heels, partito ormai nel lontano 2007 da parte della frontwoman Astrid “Catena” Dante, è ormai un’adolescente bizzosa ed incomprensibile a noi vecchi, nei suoi 15 anni d’età. Già, sarebbe facile leggerla così, in realtà questi dieci brani sono una vera e propria boccata d’aria fresca, gestita da alcune fra le più astute vecchie volpi della scena, che insieme riescono a partorire un disco per il quale Richard Linklater impazzirebbe, e così molti di noi. Uscito in 300 copie su vinile (delle quali 100 di uno splendido magenta), riescono a suonare fuori dal tempo e perfette, come se un master fosse ricomparso dal 1964. Voce profonda e magnetica quella di Astrid, un leggerissimo muro di suono che permette la giusta quantità di vento nei capelli, canzoni che sembrano pronte per entrare nell’ennesima TDK mista da regalare al proprio amore. Vi innamorerete facilmente di brani come Hunters Of Hope, accennerete fallendo miseramente di accompagnare Perfect Day, ma soprattutto vi immedesimerete facilmente nella freschezza, nella gioia, nella rabbia e nell’energia di questa, che è la band più semplicemente riuscita in ambito pop / rock’n’roll / sixties / in giro. Che le tempeste si posino sugli stolti che non li ascoltino e che possino buttar fuori altre decine di brani così, leggeri leggeri da entrarti sottopelle senza che tu te ne accorga, ritrovandoti a brandire spazzole e bottiglie di birra come microfoni provando a fare i bigodini ad un’attaccatuta dei capelli che ormai non tiene più il tempo.
Fortuna ci siano Astrid, Silva, Franz & Johnny a tenerlo come metronomi, precisi e tanto belli da sembrare solo un sogno, che invece è realtà e costa meno di 20 euro. Well done Miss Chain, you’re perfect even without heels.