Ennesimo live che coinvolge Giust ed altri improvvisatori che negli ultimi anni sono comparsi parecchie volte in quello che Stefano stesso definiva il "catalogo setolare". Si tratta per lo più di musicisti free e improvvisatori del giro bolognese, gente che bene o male potreste aver sentito menzionare se avete letto o bazzicato ambiti limitrofi alla Scuola di musica popolare Ivan Illich, gente che meriterebbe molto più spazio rispetto a quello limitato che posso offrirgli io.
Se conoscete alcuni dei nomi che sono menzionati nella line up, vi assicuro che il prodotto risulta veramente dalla somma delle sue singole parti ed è un bene, dato che avrete modo di essere "accarezzati" dalle staffilate di Maraffa, mentre Tabellini decora a ruota e Giust in un certo senso lavora in modo molto sommesso e non avanza mai troppo all'interno dello spazio sonoro. A tratti ho l'impressione che la sezione ritmica lavori all'unisono, a volte invece ho l'impressione che Vasi si unisca a Tabellini per fare da catapulta alle parti di Marraffa. Nonostante si tratti di un combo molto fine e non privo di stop e di svuotamenti sonori improvvisi quando si tratta di venire fuori non si fanno certo troppi complimenti. Piglio jazzy ma non troppo, visto che poi rimane qualche scoria di rock quasi noise, sopratutto quando i "four horsemen" si lasciano andare al caos totale (o forse per i "punkabbestia out there" dovrei scrivere Total Chaos). In un certo senso si tratta di uno dei miei lavori favoriti di quest'ultimo lotto di live usciti per Setola Di Maiale che hanno visto coinvolto Giust.