Marco Rovelli e Paolo Monti – Concerto d’amore (Dischi Bervisti, 2023)

Marco Rovelli, Paolo Monti, amiche ed ospiti a cantare l’amore, partendo da brani tradizionali, iniettando sangue nuovo nel nostro stupido muscolo cardiaco. Si vibra in Rispetti, dando il primo passo nella giusta direzione, come un velo di struggente energia che pervade il lavoro intero. Dromi Fiore Meu è Sardegna, Spagna e mediterraneo, dolce come miele. Bella ci Dormi vede la Puglia ma fare un elenco delle tracce sarebbe superfluo e forse anche fuori centro rispetto al lavoro di Marco e Paolo. Più interessante capire quanta grazia e quanta bellezza possono trovarsi in secoli di italica passione, emozionandosi pensando agli sguardi ed ai rossori di autori ed autrici, ai pensieri ed alle pulsioni verso alle amate ed agli amanti. Splendido accorgersi di come canzoni antiche è popolari fossero perfettamente pungenti rispetto alle mire, romantiche ed amorose. Da evidenziare, ovvio, sono la resa, l’accortezza nel coinvolgere voci e mani giuste per decorare e rifinire questi piccoli tesori: qui sta il centro pieno di una coppia che non sembra avere rivali in questo senso. Spesso nei brani si trova un languore da frontiera, come se la scelta di lasciarsi all’amore fosse quasi come abbandonare il proprio essere per abbracciare l’altro. Amore fa rima con cuore e quando parte Maremma, canzone che mi riecheggia sin da bambino non commuoversi diventa veramente difficile. È amore agro, è amore vero, che attraversa l’Italia grazie alle mirabili interpretazioni delle voci: quella di Marco, di Serena Altavilla, Paola Rovai, Lara Vecoli, Mara Redeghieri, Angela Baraldi, Fausta Vetere, Erica Boschiero. Si ascolta il disco come un libro di storie, da Cu Ti Lu Dissi (altro brano che, a causa di Cristallo, mi è entrato nel cuore) a La Nova Gelosia, ad Amore Ribelle per un disco che, ma forse è presto per dirlo, potrebbe essere per le canzoni d’amore quello che sono stati Matrilineare per le nenie e Materiale Resistente per i canti della liberazione. Emozionante.