Come spesso accade in Italia, ci piace alterare i titoli originali dei film come quelli dei libri con nuovi significati e del tutto distanti rispetto agli originali. Come in questo caso che da "Fela le combattant" si arrivi a Lotta Continua, con copertina rosso fuoco come se si sentisse la necessità di dover trovare una possibile corrispondenza tra la lotta politica Africana di Fela Kuti con qualche partito presente qui in Italia. Un uomo che per molti è stato l’inventore dell'Afro Beat e leader degli Africa 70, l'orchestra composta anche dai suoi stessi figli, ma che per altri è stato anche il leader politico nella lotta contro il colonialismo, la corruzione, e l'uomo che ha cercato di mantenere viva la cultura Africana.
Fela Anikulapo Kuti è anche colui che ha fatto di casa sua la "Repubblica di Kalakuta" (in omaggio al nome di una delle celle dove era stato rinchiuso), un luogo di unione, di lotta, dove gli abitanti stessi lavoravano insieme in armonia tentando di creare una forza africana in linea con le loro convinzioni ideologiche progressiste. E poi c'era l'Africa Shine, già Africa Spot, il suo locale dove si esibiva e predicava il suo verbo, cercando di sensibilizzare il suo popolo a lottare sfruttando anche gli insegnamenti acquisiti in America dai Black Panther.
Scritta da un suo stretto collaboratore e amico, nonché musicista degli Africa 70 e membro del direttivo dello YAP (Young African Pioneers Movement), Mabinuori Kayode Idowu ripercorrere la vita di Fela tra i successi musicali, quelli politici, e gli innumerevoli scontri con la giunta militare nigeriana. Dalla morte della madre gettata dalla finestra durante una delle tante sommosse dei militari in casa sua, fino alla morte causata dal virus dell'HIV, passando per un periodo di declino mentale, vicino quasi alla pazzia, che ha portato all’autodistruzione la sua repubblica libera ed indipendente.
Tradotta in italiano, in corrispondenza del decimo anno dalla sua scomparsa, Lotta Continua è sicuramente una buona lettura per conoscere la vita e il personaggio di Fela, ma che tralascia, a mio avviso, importanti informazioni sulla sua produzione musicale.
Ne viene a mancare infatti, una sezione dettagliata dedicata alla discografia, e anche se sono spesso presenti alcuni testi originali con traduzioni, ne mancano purtroppo i riferimenti discografici e temporali.
Interessanti in chiusura delle 110 pagine sono "l'appendice", dove sono prese in esame le singole canzoni e spiegate nel loro significato (anche qui purtroppo mancano i riferimenti discografici) e il breve "glossario" della terminologia legata alla cultura Africana e a quella della Repubblica di Kalakuta. Purtroppo non è presente neanche una foto, se non quella di copertina.
Il percorso politico e le sue ideologie sono portati oggi avanti dai suoi figli, in particolare da Femi Kuti che fortunatamente riesce ad esprimersi più liberamente, e che è riuscito a riaprire l'Africa Shrine che è diventato per i giovani Nigeriani un luogo dove scambiarsi le idee, riflettere e militare per il cambiamento della società Africana.