Lucio Corsi – La Gente Che Sogna (Sugar, 2023)

Da quasi 10 anni Lucio Corsi sta costruendo di la sua storia, parte di da Vetulonia. Inizialmente era un ragazzo sull’altalena, poi dipinse un bestiario in un bosco per poi chiedersi, ventisettenne, Cosa faremo da grandi?
Oggi, dopo essere cresciuto a pane e Gianni Rodari, dice di essere seguito soprattutto da nonni e ragazzini. Ci sta, è personaggio che probabilmente il generalista evita ed il competente snobba. Però però però è Pop con la P maiuscola, da Mick Ronson a Van Dyke Parks come costellazioni e l’universo di un famoso alieno a guidarlo ora.
Oggi è infatti il turno del suo tributo spaziale a Bowie. Un alieno che viene esasperato, colorandolo di scaglie toffee e coretti soul. Inutile citare un brano piuttosto che un altro, l’unica maniera per vivere questo disco è buttarcisi dentro. Potreste risalirne giocondi, innamorati della poetica di Lucio Corsi, piena di immagini che volano, come quelle della migliore editoria per l’infanzia. Ma anche nauseati, dai fiocchetti, dagli zuccheri e dai ghingheri. Non è per tutti Lucio Corsi, all’eterno svincolo fra l’oratorio e la psichedelia pop. Io mi tengo una Glam Party infuocata, la Magia Nera, il pianoforte della Gente che sogna.

Il disco fila tra impalcature che sembrano fatte tirando lo zucchero, creando castelli in aria, tra una verità che mente ed una realtà alla menta. Inutile raccontarlo, provate ad ascoltarlo, o vi innamorerete o mi manderete proprio lì, nel buco del culo delle favole. Lo accetterò mio malgrado.