Belgrado – Intra Apogeum (La Vida Es Un Mus, 2023)

Progetto catalano attivo da quasi quindici anni i Belgrado arrivano ora al loro quarto disco. Capitanati vocalmente dalla (credo polacca) Patrycja Proniewska, scelgono saggiamente di seppellire i suoi vagiti fra rintocchi di flipper, percussioni tribali e meccanismi post-punk sapientemente oliati. La freddezza con la quale agiscono li fa apparire come crisalidi di suono, in bilico fra mondo terreno e digitale, a perdersi in rifrazioni luminose. La medesima sensazione che mi affiorò all’ascolto dell’ultimo album di Dagger Moth, anche se in questo caso l’impasto è molto più gonfio. Spesso infatti infatti i synth e le chitarre virano drammaticamente la verve dell’impianto, esponendo a veri e propri vortici la musica. Rytmy Wszechświata è impervia e torbida, mente le tracce seguenti riescono a trascinarsi suadenti e quadrate il giusto, con i caratterizzanti effetti speciali ed un suono volutamente retrò, pailettes e violenza. A tratti i contonri si sfumano, facendo entrare influenze orientali e subacquee come nella splendida Na Szlak. Il loro dinoccolare leggero dimostra tutte le capacità e le sfumature che i Belgrado sono in grado di mostrarci, una palette di colori all’interno di un recinto stilistico che si fa via via più impalpabile, lasciando spazio soltanto per la loro personailità. Ah, copertina superlativa, una delle più belle viste di questi tempi, tanto da farmi desiderare un poster da incorniciare.