Leather Parisi – Clockwise Mayhem (Industrial Coast, 2021)

Ormai l’entità che si cela dietro il sinistro logo sadomado da prima serata Rai è diventata artisticamnete inagguantabile. Ha sublimato e vaporizzato qualsiasi materia elettronica fondendo la techno direttamente con una power elettronica mefitica e i risultati sono a dir poco rabbrividenti. Sciabolate di rumore sopra ferite che non fanno in tempo a rimarginarsi, bordoni dance su tempi impossibili, ondate di basse frequenze annegate in un costrutto tanto delirante quando voluttuoso. Sì, Leather Parisi è difficile e lancinante e certamente sta navigando su quadranti inesplorati, pericolosi e che conducono al delirio e alla febbre alta. Se pensavate che Alec Empire  fosse un mistificatore siete arrivati nel Valhalla gabber mentre se pensavate  fosse un genio siete arrivati nel Valhalla gabber, ma con l’elmo di Odino in testa. Lasciate da parte per un attimo i pregiudizi e le snobberie indie per ammirare la spaccata sciancata di Leather Parisi: una soubrette avanti nel tempo e che forse comprenderete troppo tardi.