Jeanines – Don’t Wait For A Sign (CD Slumberland, 2022)

Facile titolare un disco così. Molto più difficile non leggere un disegno più ampio in alcune casualità. Andiamo con ordine: scopro con piacere che Ittero degli Houstones (ve li ricordate? Bel gruppetto italo svizzero con diverse frecce nel loro archetto) è stata inserita in una delle puntate di Polaroid – Un blog alla radio. Mi ci approccio, seguo qualche puntata, mi innamoro follemente dei Jeanines e finisce così.
Chi sono i Jeanines? Jed Smith ed Alicia Jeanine, lui facente parte di progetti sui quali ancora non mi sono chinato e che ho disperso negli anni (My teenage Stride e Mick Trouble), coppia stupenda, visivamente tra Daniel Johnston, Emma Stone ed un film di Ben Wheatley. Chitarrina, tamburello, vocina che appare qua e là, canzoni che si reggono su degli elastici colorati, un’immaginario pastello da brughiera ma condito con dei balloons a forma di cuore.
La voce di Alicia è da stringere il cuore (la Danielson Family la adotterebbero in un secondo) il ritmo fa muovere il piedino, il disco dura 21 minuti per 13 canzoni ed è stracolmo di quell’indie-pop con un cuore nel folk più puro a cui non manca niente e per il quale qualsiasi sovraproduzione sarebbe troppa. Prendiamoli così, ringraziamo Slumberland, recuperiamo l’esordio omonimo del 2019 e facciamo girare questo dischetto fino a consumarlo, vi ringrazieranno grandi e piccini. Magari facendo una passeggiata attraverso le vigne, Trough The Vines, a piedi nudi, con chitarra, tamburello, alticci e con i capelli al vento.