High Llamas: Panda, giovani e musica…

Quando Simon Russell di Drag City mi scrisse proponendomi di intervistare Mr. Sean O’Hagan le ginocchia mi hanno fatto un pochino giacomo giacomo. I loro dischi sono stati sempre, per me, la leggerezza perfetta del pop, in una continuazione con quanto fatto da grandi maestri come prima di loro Brian Wilson, Burt Bacharach e Van Dyke Parks. Ricordo ancora quando, chiedendo consigli sui social su un recupero di materiale dei Microdisney, primo progetto nel quale Sean fu coinvolto anni addietro, mi fu richiesto di guardare in avanti invece che rivolgermi al passato musicale. Curioso, visto e considerato come da queste chiacchiere è esattamente quel che hanno fatto questi amici degli animali….

SODAPOP: Salve Sean, è un vero piacere scambiare qualche chiacchiera con te. Mi ricordo acquistare Snowbug quando uscii, ero ventenne all’epoca e mi aprì uno spettro al medesimo tempo intimo e pop nel quale mi ci ritrovo ancora perfettamente…
Ad un primo ascolto Hey Panda sembra fresco, frizzante e pieno di piccole gioie, da riferimenti disco ad atmosfere sognanti, un animaletto fresco, divertente e gioviale! Sono passati 8 anni da Here Comes The Rattling Trees e 4 da The Wils are Welcome, che sembra parecchio in linea con quest’album.
Il duetto con Rae Morris, Sister Friends, ha qualcosa di orientale e brillante, come un luccichio meticolosamente cesellato. Com’è stato lavorare con artisti di una generazione differente dalla tua, che tipo di riferimenti e di visioni vi siete scambiati nei vostri incroci?

SEAN: Rae è un’artista incredibile, il suo talento nel canto è incomparabile!
Non mi era mai capitato di lavorare con un’artista così focalizzata e sintonizzata. Avevo lavorato nel suo Rachel in Fairyland, Fryars ne era il produttore mentre io co-firmai i brani arrangiandoli.
Ho realizzato di come Sisters avesse bisogno di una vocalità più potente della mia, poiché la tonalità era così speciale per me. Rae ha contribuito con una magia cinematografica, così come avrebbe potuto farlo Julie Andrews. Le influenze orientale vengono dal testo: una senzatetto descrive una giornata sulla strada con il suo cane, il suo miglior amico. Alza qualche soldo facendo del busking con il suo flauto Shakuhachi e ripensa ai giorni passati ad Osaka. Poi viaggia fino all’Isola di Wight e ci ricorda di come ogni piccola cosa che ci appartiene sia importante.
Lavorare con artisti di una nuova generazione è stata la chiave del suono di questo album. Fryars e Rae mi hanno insegnato così tanto, dandomi anche nuova fiducia e voglia di creare.

SODAPOP: Alcune atmosfere, penso ad How the best was won, sembrano trasportarti letteralmente in un altro mondo, dove fra autotune ed r’n’r molto groovey, con delle vibrazioni molto cool. Cosa vi ha spinto in questa direzione? Pensarti insieme a Bonnie Prince Billy in un trip del genere è stato bizzarro ed affascinante!

SEAN: Bonnie Prince Billy ed io abbiamo parlato parecchio durante e dopo la nostra collaborazione su Blind Date Party. Entrambi condividiamo l’amore per la musica gospel ed abbiamo quindi deciso che avremmo dovuto scrivere insieme qualcosa. Bonnie Prince Billy mi mandò due diversi testi e le sue parole erano insieme fesce ed antiche. In alcune parti addirittura bibliche, in altre classicamente soul…riuscire ad accomodarle nella giusta casa musicale è stato così intrigante! Mi sentivo stordito dall’eccitazione mentre navigavo con la voce folk\country di Will sempre più dentro l’r’n’b. Sposare la sua voce alla mia è stato in qualche modo…quasi audace. Bonnie Prince Billy ha finito per innamorarsi di questa canzone, mi ha detto che aveva sempre desiderato fare una produzione come questa, cosa che è rimasta bloccata finché non abbiamo collaborato. Un così bel complimento.

SODAPOP: Nel suo viaggio, Hey Panda sembra una fiaba. Frizzante, animata, capace di passare da tonalità pastello ed eleganti a colori acidi e accesi, come il passaggio dai teneri Mogwai ai Gremlins in technicolor. È stata una ricerca cosciente o, semplicemente, la vita e l’umore conducono a diversi momenti di espressività?

SEAN: Volevo che questo disco suonasse molto diverso dai precedenti album degli High Llamas.
Volevo staccarmi dalla sensazione di aver curato con gusto il passato. Questo disco è nato riferendosi ed a contatto con i suoni degli artisti contemporanei. Talenti che possiedono e creano nel loro presente e riescono a stimolare artisti più anziani coorti, spingendoli nel non accontentarsi di quanto fatto negli anni. Da qui l’inclusione di quelle scintille e di quegli arrangiamenti elettronici nel mix essenziali per contribuire ad infondere un’atmosfera ultraterrena come giustamente hai notato. Rallentando il suono e sostituendo gli arrangiamenti di ottoni ed archi, sui quali ho fato affidamento per così lungo tempi con gocce di sintesi cristallina.

SODAPOP: Che tipo di relazione hai con gli animali? Lama, panda, coccinele, pecore, capre…in che modo sono (se lo sono) un’ispirazione per te?

SEAN: Amo gli animali e vorrei seriamente riuscire a comunicare verbalmente con loro. Data l’iper-polarizzazione del nostro mondo, nella quale gente sempre più amareggiata maltratta il prossimo, scelgo di rivolgermi ai miei amici del mondo animale per trovare pace. Il panda che mangiava le carote su TikTok, la capretta locale che appariva per praticare yoga e le pecore che sembravano sorridere mentre scendevano dalla collina annuvolata. Momenti di pace e di buonumore con questi nostri amici.

SODAPOP: Cercando informazioni su Snowbug (il primo disco che comprai di High Llamas, uscì che avevo 20 anni e fu il mio battesimo) ho trovato una bizzarra pagina wikipedia a raccontare così:
Snowbug è un disco della band anglo-irlandese the High Llamas, pubblicato nel 1999. Un fallimento commerciale, riferendosi ad un testo di Peter Buckley del 2003. Che tipo di importanza hanno successo e fallimento per te dopo 40 anni di carriera musicale?

SEAN: Snowbug è il mio disco preferito come High Llamas, se mi è permesso sceglierne uno. La mancanza di attenzione che ricevette mi ferì. So che dovrei dimostrare che, come band, saremmo in grado di farci scivolare le critiche addosso ma questa la sentii tutta. L’unico standard che ti è necessario è il tuo. Crei musica per soddisfare lo scrittore, l’autore, te stesso. Se cerchi di compiacere il pubblico perdi la tua singolare voce artistica. Questo molto probabilmente avrà delle ripercussioni commerciali e critiche negative. Perciò un fallimento giudicato da altri in questo senso è irrilevante. Quel che poteva essere letto come fallimento nel 1910 potrebbe essere giudicato un trionfo nel 2010…

SODAPOP: La produzione sembra mixare diversi livelli e piani temporali, con arrangiamenti naturalmente sobri e classici che si combinano con tocchi spaziali, moderni e sintetici. Che tipo di approccio hai voluto dare alla produzione insieme a Fryars? Come lo hai conosciuto e cosa vi ha portato a collaborare?

SEAN: Ho incontrato Fryars nel 2012, quand’era un’artista molto giovane. Non collaborammo però fino al 2018, suo suo splendido God Melodies. Ho fatto di Fryars, Ben Garret, un uomo di 30 anni più giovane di me, il mio mentore ed il mio spirito guida in Hey Panda. Quando collaborammo a God Melodies riuscii a portare degli arrangiamenti classici ed una diversità di scrittura al suo album. Ora lui ha portato un brivido contemporaneo ad Hey Panda. Traps, sub, zapping synth insieme a pianoforti tremolanti. Il mio piacere, nell’iniziare un brano in un’atmosfera sedata per poi trasformarla tramite un gancio melodico in uno sfrenato r’n’b’ è evidente…

Com’è stato invece lavorare con tua figlia? Che tipo di visione ha rispetto alla tua musica? Trovo che l’energia che trasmette ai tuoi brani è veramente speciale, penso a Lip Thinking of Fall Off the Mountain ed alla sua natura insieme pastorale ed esplosiva. Ho visto che in passato avete lavorato insieme mixando playlist miste fra High Llamas e le scene di r’n’b contemporanee di Chiacago ed L.A…

SEAN: Livvy, mia figlia, è una musicista naturale. Già ad una giovane età era in grado di identificare accordi ed idee vivaci. Quando costruisce delle playlist sono sempre sorprendenti. Ama l’r’n’b’ contemporaneo ma anche le musiche del balletto russo e francese, Tchaikovsky e Prokofiev. È lei il mio riferimento quando ho bsogno delucidazioni in questo senso. La sua voce è così unica: abbiamo discendenza irlandese ma la sua voce possiede un’inglesità indistruttibile. Fall Of The Mountain, Toriafan e Bade Amey posseggono il carattere di Livvy.

SODAPOP: Ti piacerebbe condividere il palco con qualche artista di questa scena se ne avessi l’occasione?

SEAN: Certo, farlo con Tyler the Creator sarebbe il mio sogno! È uno scrittore creativo, un performer ed un filmaker splendido. È anche una voce reale per la sua generazione, non soltanto poetica ma testimonianza di dove la cultura è e dovrebbe essere nel 2024.

SODAPOP: Qual è il tuo metodo compositivo come High Llamas? Com’è cresciuto il panda nella tua mente ed in studio?

SEAN: Scrivo sempre nel medesimo modo. Al piano, oppure con una chitarra con corde di nylon. Ho creato un catalogo di idee a 4, 8 o 16 batture durante un lungo numero di anni. Quando ho un’ispirazione e compongo scorro quindi il catalogo, sfidandomi nell’unire le idee più disparate. Questa è il mio metodo principale per creare un’armonia che possa intrigare l’ascoltatore. Voglio riuscire a sorprenderlo ogni 16 battute! Panda è nato con questo metodo, quel che è cambiato qui sono stati i suoni e l’area sonora nella quale vivono le composizioni.

SODAPOP: Le copertine degli High Llamas sono di norma dedicate a paesaggi o costruzioni. Credo che il panda sia il primo essere vivente ad aver avuto l’onore…potresti spiegarci questo cambiamento?

SEAN: Ottima osservazione, splendido! Sì, ho rotto le convenzioni…il panda è stato un dono e doveva essere rappresentato in testa, come in una sequenza di titoli in movimento. Come in Star Wars. Abbiamo rotto parecchie convenzioni di High Llamas in questo lavoro, ne sono veramente felice!

SODAPOP: Ti scrivo dalla Svizzera per una webzine italiana di nome Sodapop: cosa conosci della musica italiana? Hai mai sentito qualcosa di buono attraverso i tuoi canali abituali?

SEAN: Dall’Italia…Ritornerai di Bruno Lauzi, incredibile. Ovviamente Piero Piccioni, Scacco alla Regina. Bruno Nicolai, Stelvo Cipriani, Nora Orlandi, Berto Pisani. Ho amato Self Control di Raf, Pino D’Angiò, Stop Bajon di Tullio De Piscopo.

SODAPOP: Siamo in chiusura Sean, grazie mille per la tua disponibilità! Posso chiederti soltanto un ultima cosa? Rispettivamente il tuo animale, città, disco, libro e gusto di gelato preferiti?

SEAN: Coniglio gigante, Berlino, in questo momento tutto di Mount Kimble, la trilogia di Brooklyn di Paul Auster, cioccolato e rum.
See ya
Sean