Fortunato Durutti Marinetti – Eight Waves In Search Of An Ocean (Quindi, 2023)

Quindi? Quindi Records continua, imperterrita, a scovare outsider brillanti da buttare nell’impatto musicale odierno. Un sax sornione, un beat polposo ed elegante e Fortunato Durutti Marinetti fa il suo ingresso. Spiaggia deserta al mattino, campo lungo, l’impressione di un Sebastien Tellier morigerato, bellissimo. Mastica le parole con un enfasi che ricorda chi esce dal selciato, i Bobby Conn, i Liberace, mantenendosi però agganciato ad un pop orchestrato ed elegante, di quelli che farebbero sfracelli in una serata elegante nel Nevada. Musica dal cuore, jazz, elegante, stilosa e dannatamente sexy. Nulla conosco del passato di Daniel Colussi, l’uomo che, indossata una vestaglia elegante od uno smoking, si trasforma in Fortunato, ma di certo la gavetta negli anni lo ha portato a limare la sua capacità espressiva e la sua lucidità, tanto che questo disco sembra a tutti gli effetti un greatest hits. In ogni brano c’è la fresca sensazione di trovare il nostro in un ambiente fresco, naturale, dove giocare con gli stilemi del pop cantautorale rendendoli un pochino più brillanti, caldi e glitter. I fiati, i fiati sono spettacolari ed infondono un groove inebriante. In Clerk of Oblivion arriva anche un’idea di Lou Reed in un blandissimo dancefloor. Sandro Perri alla produzione fa un lavoro I-N-C-R-E-D-I-B-I-L-E e ne esce un disco cremoso, gustoso ed immancabile. Potrei arrivare a dire che un albero senza Eight Waves In Search Of An Ocean non sarebbe omologabile come natalizio ma non ne ho ancora la facoltà. La mia l’ho detta, buon ascolto a tutti…