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Six Twilights – S/T (Own, 2007)

La Own si consacra all'indie pop, anche se non proprio quello convenzionale che le permetterà la scalata delle classifiche, non i tratta certo di un boccata d’aria fresca, però ben vengano miriadi di etichette con una scuderia del genere rispetto al biliardesimo gruppo clone di Pavement, Mogwai o "quest'anno tira il brit rock e gli Interpol fanno i concerti con le modelle e quindi lo faccio anche io". Ok, lode ai foto-fantocci ben vestiti emuli dei Joy Division per i nobilissimi propositi di cui i fanno promotori, dato che da che mondo è mondo e da che "uochen-uoll è uocchen-uoll", tutto gira così, ma se Teen-Age Lobotomy dev’essere, allora che sia Rocknroll High School cristo sbarrubado!!

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Waines – A Controversial Earl Playing (Autoprodotto, 2007)

E’ uno skin and bones rock n’roll che si ostina a parlare a voce alta. Così va giustamene definito il sound dei Waines. Un power trio, senza basso, senza fronzoli, senza pietà, appuntito e tagliente come le corde di una Gibson diavoletto. Ed è giusto pensare che questo sia una genere che possa sorgere e attecchire davvero ovunque: dai bassifondi di New Orleans come agli angoli della Vucciria. Già, perché ancora una volta la trinacria ci riserva il meglio: dalle ceneri dei Pastense i tre musicisti in questione son tornati forgiando stavolta un rock ‘n’ blues sporco e cigolante, una slide guitar che striscia su ogni pezzo, ammantando l’aria di groove irresistibili e sognanti, la musica del deserto come quella della frontiera. Proprio ieri sera affrontavo con un amico la spinosa questione della dominazione/appiattimento culturale esercitato su di noi dagli Stati Uniti negli ultimi cinquanta anni.

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Jennifer Gentle – The Midnight Room (Sub Pop, 2007)

Bisogna mettere un disclaimer. Subito. Non sono un amante delle sonorità psichedeliche. Non ho un background di Pebbles, Nuggets o sixties più o meno off. Non faccio colazione con i Beatles. Non reggo più di dieci minuti del primo disco dei Pink Floyd (nè più di due secondi dei restanti). Eppure pian pianino i Jennifer Gentle mi stanno incominciando ad acchiappare, vuoi per alcuni passaggi catchy di Valende, il disco precedente, che ho sicuramente digerito molto meglio dei primi, vuoi per le sonorità che sto apprezzando soprattutto attraverso le altre loro produzioni, Stop the Wheel e Beatrice Antolini su tutti. Fine del disclaimer.

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Function – The Secret Miracle Fountain (Locust, 2006)

Partiamo dicendo che si tratta di un disco di maniera, come d'altro canto anche i Radiohead (e gli va dato merito di non averlo mai nascosto) che pur essendo un buon gruppo, per loro stessa ammissione hanno sempre saccheggiato a destra e a manca (a scando di equivoci a me i Tom York e soci non dispiacciono affatto). Anzi in merito a ciò forse va detto che spesso molto pop, in quanto tale è manierista per esigenza, come ricordava il nostro "simpaticissimo" Morgan dei Bluvertigo in uno di quei giornalini gratuiti che ho letto: "anche i Beatles copiavano!". Direi che moderno o no i Function per loro stessa definizione scrivono canzoni, certo i mezzisono moderni, i suoni idem, ma pop resta ed in questo non c'è nulla di disonorevole.

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