Bebawinigi – Stupor (Subsound, 2022)

Bebawinigi ha l’energia dei bambini e la pazzia di un folle.
Femmina, vocalmente strabiliante e coraggiosa, sa che con il gioco riesce a colpire molto più che con la mera sperimentazione e quindi via così, a leccare dalla tetta acide pulsazioni!
Virginia Quaranta, colei che fa da corpo a quel folletto di Bebawinigi, sembra essere artista molto calibrata, parecchio a suo agio nel dosare il carattere di tracce rendendole ore chete ed ora aggressive e brade. C’è del sano sporco, che a tratti mi saltano in mente le musiche corpose, cicciotte e storte dei De Glaen, ma son passati quasi trent’anni e nessuno se ne ricorderà. Poco male, che anche nel presente c’è chi riesce a sperimentare, senza paura nell’apparire imperfetta, ma con una ricca dose di violenza e di pazzia. Pazzia che è ancor più evidente quando i toni si calmano, la voce si fa giocosa e calda, mantenendo quella sana libertà. La semplicità è la via, quando ti sorprende con la leggerezza e la chiarezza di Giù Dal Cielo, balsamica e diretta: “…e ci faremo un giro sulle stelle e sputeremo giù, giù dal cielo”. Poi il ritmo cala, ci si disperde un pochino in profondità viscose ma non sufficientemente ammalianti facendoci perdere quasi il filo del discorso. Ci si riprende, tra i pollici di Zichi e le basse maree di Let The Game, ma questi cali di tensione minano a mio parere una materia che ha bisogno di un filo del discorso più saldo per non apparire dispersiva. Le frecce nell’arco di Bebawinigi sono moltissime, gli strumenti ci sono e la voglia di svegliare quella piccola creatura nell’angolo c’è sempre, consapevole che potrebbe intrattenerci, aggredirci o sbranarci. Una furia che di sicuro ci sorprenderà, ma abbiamo guanti e coraggio, non vogliamo domarla ma farci schiaffeggiare a suon di musica!