Axis:Sova – Blinded By Oblivion (Drag City, 2023)

Alex Sova, oltre che essere la reincarnazione fisica di Tom Verlaine dei Television, è un chitarrista che, anno dopo anno, sta portando il suo progetto personale AXIS:SOVA, ad essere più di un divertissement. Ora è il momento di Blinded by Oblivion dove, accompagnato dai fedeli Tim Kaiser e Jeremy Freezer decidono di farsi un giro sulla costa della California in compagnia di Ty Segall. Ad uscirne è un caleidoscopio che pesca dal punk rock, dalla psichedelia e da un immaginario disco. Brani superpop, cantabilissimi e carichi di glitter anche quando aumenta il ringhio, riprendono certe wild sides anni ’70 glam ma anche robuste iniziezioni di chitarra che ci fanno ondeggiare come surfisti al rientro da un party. Le influenze del disco sono molteplici ma gestite a dovere, in un ampio calderone che sono gli ultimi 40 anni di rock’n’roll con annessi e connessi. Le schitarrate di Trend Sets insieme alla vocalità superpop creano scontri che sulla carta non dovrebbero funzionare, eppure…eppure il tutto sta in piedi, le stelle sintetiche come Plastic Pageant Show ed i refoli di vento che sembrano uscire dall’universo bowiano come Metallic Hearts. Perché non dovrebbero infatti? Su altre coordinate, maggiormente orientate agli ’80, ma già i Pink Mountaintops di Stephen McBean ci avevano fatto danzare con queste connessioni e la qualità dei brani è sorprendentemente alta. I vapori satanici di Join a Cult fanno drizzare i feromoni ma vengono purtroppo sedati da una Persuasion tutt’altro che sexy, benché ondivaga ed aperta. David Bowie torna fortissimamente (ma non è un pedissequo ricalco, solo un ricordo, un’aria comune) in una Writing Blind stupefacente con una ripartenza increbilmente sensuale e liquida, per chiudere poi con una That Dream Again che raccoglie sapori caraibici in un bagnasciuga colmo di glitter. Tanta, tantissima roba all’interno di questo disco, goloso come un pacco di dolciumi ed ugualmente rincuorante.