Penthouse – Music Undersea (Antena Kryzku, 2023)

La voce che ci avvisa dell’ascolto del primo disco dei Penthouse in un ambiente cocktail lascia fantasticare su quanto verrà. In realtà poi si parte di un groove ‘70 southern bello gonfio che sembra un plagio da On the Road Again. Il messicano a cavallo in copertina sembrava essere ben contestualizzato nell’ambiente insomma, ma siamo solo al primo pezzo che già comunque grazie al finale nebuloso ed all’incontro fra tastiere e la doppia voce lancia qualche motivo di interesse. La voce di Jack Saint è calda e roca, quasi un Chris Isaak dei sobborghi che la vita ha portato in Polonia per caso. Ad irretire una rock band: in the Ticket si sente tutto l’afrore di un incontro sul treno con i minuti contati. E così via, in una rotta di collo forse troppo educata, che non raggiunge ne furia ne pathos di un Cave o di un Edwards e resta spesso a metà del guado. Nei duetti con le sorelle Magda e Zosia Gasiorowska i brani acquistano corpo, come nella barcollante Queen Remedy. Boogie gospel come Bumpin’ che immaginiamo possa essere un buon incontro di corpi sudati in sede live:m. Con l’andata del disco l’intensità e la personalità viene fuori, ed I’ve been thinking of you mette i brividi, sembra di più il desiderio malato di un’amante respinto che un’accorata dedica d’amore, mentre Entertain me! utilizza al meglio il tono di Jack per un’atmosfera grassa e malsana che sa di boria e gozzoviglia medievale. Ormai Penthouse hanno preso il ritmo, le tastiere danno quel tono inquietante e la ritmica è gonfia ed oscura: in Soul Rebel mandano via le cose cattive prima di uno stacco superfunk con le voci femminili sugli allori. Eyes on the Prize prova ad unire pop, girls group in maniera un po’ pasticciata, molto meglio quando in Cruel World (bye bye) la tenebra prende la mano in quella che sembra una messinscena nerboruta. Con la finale i wish i wish abbiamo un condensato di Penthouse: rigore, ritmo dritti, presenza calda, vigore r’n’r, voci femminili a far capolino, prima che l’annunciatrice ci congedi. Un bel diesel i Penthouse, appena preso il ritmo non lasciano più la presa!