Da Saz – Decoction (HU, 2023)

All’interno delle produzioni di HU, trattate il mese scorso, si affacciano ora i dischi che non riusciti ad entrare nella giornata del 9 di settembre.
Interamente composto con un Buchla 208c sull’isola di Goa, Decoction rientra perfettamente nella sfera compositiva di Da Saz, prima gruppo ed ora progetto appannaggio del solo Lionel Dentan, già in Enoia insieme a Goodbye Ivan. Le arie di Da Saz si rifanno ovviamente all’India ma risultano filtrate da una differente sensibilità, peculiarmente francofona. I brani si assestano infatti su una malinconia venata di pastelli, toni armonici mai invadenti ma carichi di spleen. Anche quando brusii e distorsioni fanno sentire le loro ruvidezze restano poggiare su una sorta di morbidezza accogliente, appena appena increspata come in Handsa. Con Apres la fin la grana si ispessisce, gestendo e gonfiando una tensione che si fa palpabile, guidandola verso un termine che non esiste, ma è soltanto uno scemare senza risolvere gli enigmi. Teriak è moderna musica tribale, che riesce a lasciare spazio a gravità e voli mantenendo una chirurgica precisione. L’impressione è che Lionel tenda (e riesca benissimo) a trasformare la sua musica in una pulsazione umana. Decoction sta per decotto, forse l’intenzione è quella di estrarre solo l’essenza migliore dalla sua musica, riducendola a liquido informe, sobbollente e saporito. Le due tracce finali, in compagnia di Sound.codes, risaltano per varietà di suono ma paiono sin troppo difformi, quasi a violare una purezza sonora alla quale ci eravamo affezionati