Lo sa Gesù

Non pago di aver firmato, con Mi Commuovo, Se Vuoi, uno dei dischi più intensi dell’anno per quanto riguarda il cantautorato (ma non solo) Mario Pigozzo Favero ci regala un brano inedito intitolato Lo sa Gesù, con un videoclip live per il format “Live in Soviet” dell’omonima etichetta, firmato da Filippo Salvador. Insieme a Mario troviamo Guido Berton alla chitarra classica, Martino Cuman all’E-Bow su Gibson SG e Matteo Marenduzzo a polpastrelli e mente nello studio Soviet di Cittadella.

Del brano che possiamo dire? Forse ancor più del solito ci strappa la pelle dal corpo, dipingendo scenari fin troppo vividi, sull’orlo del baratro di una realtà cruda, masticata e sputata, con l’onestà tipica di Mario Pigozzo Favero ed un’intensità che ben si sposa ad un periodo, quello natalizio, che vive di sobbalzi emotivi. Mai come in questi casi il testo eccelle. Ve lo riporto per intero, non so se Mario possa prenderlo come un attestato di stima, ma sono schiaffi che si ricevono volentieri.

Lo sa Gesù

I miei figli abitano con un altro uomo
Lo chiamerò il cacciatore
All’inizio erano maledizioni
Ora gli voglio quasi bene
Ha premura e tenerezze
Da persona gentile
L’eroina come argine al dolore
Che spesso arriva
E piega in due la moglie
Ricoverata da sempre
Ogni giorno puff
Più vicina alla fine
E domani ariva un vento così forte
Da scoperchiare le case
Lo sa Gesù la fine che faranno
I nidi di pernice
E i nostri discorsi intorno alla cena di sera
A cosa cucinare
Per stare bene insieme
Qualcosa di saporito e speciale
Senza carne di animale
Le mie figlie chiedono sempre di me
Ma passano la notte altrove
Io di mio sto moderatamente uguale
Anche se continuano il lavoro sulle strade
Guadagnano bene è questo l’importante
A me chiedono solo amore
Le clownerie alle feste comandate
Come succede a qualsiasi padre
Sono i miei polsi a tremare
Quando rincasano al mattino
E poi dritte a dormire
E domani scadono tutte le mie cambiali
Mi verranno a cercare
Tra il carcere e la fuga sceglierò
Di arrendermi
Di farmi trovare
Studio da adesso un sorriso buono
Un’espressione cordiale
Un benvenuto una frase d’amore
Adatti agli angeli
Della casa circondariale

Non ci sarebbe nulla da aggiungere, se non il consiglio di fare vostra una copia del suo ultimo disco, andando poi a ritroso con quanto fatto insieme ai Valentina Dorme ed alle altre produzioni Dischi Soviet. Ascoltate un paio di volte il brano, verrà buono tra il freddo gelido dei prossimi tempi, magari sputando rosari a mezza bocca al mattino per le ridenti giornate che ci aspettano.