Yela parte da materiale che Massimo Magrini aka Bad Sector aveva prodotto nel periodo fra il 1995 ed il 2001 (parte di essi furono ingredienti di Xela, uscito per Waystyx nel 2001) ed al quale ha rimesso mano nel 2021. Con parte di quei suoni è uscita una suite di poco più di mezz’ora, divisa in due parti. Non so cosa significhi Yela ne a cosa si riferisca, mi limito quindi ad abbracciare il percorso sul quale Bad Sector decide di lanciarsi. Un mondo tetro e scuro, ambientazioni in cui a tratti escono suoni inquietanti ma avendo però il tempo per acclimatarsi all’interno di esso. Diversi sono gli stimoli, in alcune parti la contrapposizione fra i campioni vocali ed i suoni di un carillon mi riporta in un crash fra gli ambienti cinematografici della coppia Cattet & Forzani e quelli di uno Stanley Kubrick. Mondi eleganti, sotto ai quali vibra disagio ed inquietudine. Ritrovo sentori di Lustmord e di certa science fiction aliena in questi brani, un mondo umidi nei quali potrebbe crogiolarsi un nemico da cui sfuggire. Mezz’ora in cui sentirsi liberamente prigioneri, con il giusto fiato sul collo, attendendo la prossima lama di luce.