31Knots – Worried Well (Polyvinyl, 2008)

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In questi anni sulle pagine di Sodapop abbiamo sempre seguito i 31Knots, all'inizio con i primi due dischi di math rock puro su 54° Or Fight!, poi con l'EP della svolta più creativa su Own e tutti i successivi passi verso quello che sono diventati adesso: dal loro approdo su Polyvinyl con Talk Like Blood infatti si possono considerare come una delle poche band della seconda metà degli anni duemila che faccia ancora rock indipendente in modo creativo e senza correre troppo dietro ai trend, pur potendo tranquillamente vivere di rendita grazie a fantasia e capacità tecniche.
Questo Worried Well non fa altro che confermare che i tre sanno scrivere canzoni con classe limpida e cristallina, facendo vedere anche parecchia inventiva e le solite incredibili capacità sia come strumentisti che come produttori; la direzione più "pop" e melodica, che lascia la distorsione delle chitarre più in secondo piano, non fa mancare comunque tiro e ritmo ai dodici brani che sono pure molto vari e mai annoiano o fanno rallentare la tensione emotiva: pur essendo un disco diverso mi ricorda The Wedding degli Oneida in quanto a classe e tiro da veri rocker in prestito al "pop", con lo zampa dei '70 che fa capolino qui e là. Quindi richiami alle chitarre seventies, uniti a gocce di wave e molto uso di tastiere e cori da parte di Haege, il tutto col solito tiro spietato dato dai tamburi di Jay Pellicci, mentre suo fratello letteralmente dirige la banda col suo basso imperioso. Catchy, intelligente, maturo, energico, il disco rock dell'anno…