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Rollerball – 4 Corners (Wallace, 2014)

Caso strano i Rollerball: seppure in giro da molti anni, con una discografia importante a cui è difficile stare dietro (ben 17 album e un’altra ventina di uscite tra 7 pollici, Ep’s e compilation varie) sono rimasti un gruppo di nicchia, lontanissimi da qualsiasi attenzione particolare, senza nemmeno diventare, come meriterebbero, un gruppo di culto. Meno male che la nostrana Wallace continua a crederci, perchè dai risultati di un gioellino come 4 Corners possiamo dire che la band è viva e vitale.

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Tetuan – Qayin (Brigadisco/Onlyfuckingnoise, 2013)

Ritornano i Tetuan dopo la tiepida accoglienza riservata su questa webzine con l’esordio Tela. La band marchigiana, partita da un math post hc alieno e ancora un po’ acerbo e derivativo è pronta a dare battaglia con un noise psichedelico dalle ritmiche asimmetriche che sfiorano misticismo e una forte vocazione alla sperimentazione (Outrohn). Il risultato è in grado di uscire da facili schematismi e di cambiare in corso d’opera modelli di riferimento preconfezionati, Slint prima o (Neuro) Isis poi.

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Cannibal Movie – Mondo Music (Yerevan Tapes, 2012)

Dopo l’acclamato Avorio in cui venivano tirati in ballo, in modo molto azzeccato, addirittura gli Oneida di Rated O (anche se qui l’assetto è volutamente più artigianale ma non meno privo di fascino), torna il duo Cannibal Movie che in totale libertà affonda il suo coltello sacrificale in quel filone documentaristico orrorifico chiamato Mondo Movie, volto con il capostipite Mondo Cane all’inzio degli anni sessanta, più a impressionare un pubblico in cerca di sensazioni forti, che a cercare una qualche spiegazione socioculturale (pur presente, quasi a voler giustifcare l’operazione).

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Visti e sentiti: cronaca frammentaria di un’estate in musica

Senza pretese di essere esaustivi, un rapido excursus su quanto ci è capitato davanti agli occhi (e nelle orecchie) in questi mesi. Non molti nomi, in effetti, un po’ perché le vacanze sono pur sempre vacanze, un po’ perché la proposta in giro non è che fosse propriamente imperdibile: sono mancati gli appuntamenti che, a nostro parere, valessero l’ormai alto prezzo della benzina. Mesi di magra, dunque, non solo dal punto di vista meteorologico.

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