Simon Balestrazzi / Gianluca Becuzzi – Final Muzik CD-Singles Club 03 (Final Muzik, 2014)

Continuando l’opera di scandaglio negli abissi della musica italica più oscura, il singles club della Final Muzik ci propone stavolta due nomi storici dell’industrial nostrano, artisti capaci poi di sviluppare un percorso personale una volta esauritasi la spinta creativa di quell’ambito. Penso che nel caso di Simon Balestrazzi e Gianluca Becuzzi sia inutile nominare i loro illustri trascorsi, mentre decisamente arduo è tirare le fila dei progetti attuali, non di rado in compagnia di nuove leve, a testimoniare il vivo interesse che i due continuano a nutrire per certe sonorità. Qui si presentano comunque ognuno per proprio conto, con un brano a testa.
Balestrazzi, nella sua Broken God, fa ampio uso di field recordings, che associati a suoni digitali e analogici e ad un salterio giocattolo (!), danno vita a un brano narrativo dalle atmosfere notturne. A un onnipresente canto di grilli si sovrappongono drone cadenzati, rumore di passi, porte che scricchiolano, voci, folate di vento, tracce sonore che vanno man mano accumulandosi rendendo l’atmosfera claustrofobica, benchè la tensione si stemperi prima di raggiungere lo zenit. Il finale è più meditativo anche se non del tutto rassicurante. Più minimale la traccia di Becuzzi, incentrato su pulsazioni sintetiche quasi cardiache e su un disperato pianto di donna che ritorna più volte nel corso del brano. Inizialmente l’effetto è un po’ melodrammatico, ma il reiterarsi del singhiozzi, associato a drone e sonorità dark ambient che vanno man mano aggiungendosi, carica la composizione di significati drammatici e profondi.  Due brani che confermano la classe dei personaggi coinvolti e che, nell’ottica della serie, testimoniano una continuità indispensabile per una corretta comprensione dell’attuale avanguardia italiana.