Love In Elevator – Re Pulsion (Jestrai, 2008)

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Sempre ragazze terribili. Ne rimasi favorevolmente impressionato quando aprirono l'ultima calata italica degli Shellac ed evidentemente il palcoscenico è la perfetta dimensione per il duo veneto. Questo lavoro infatti, ben favorito dalle illustri collaborazioni con Giulio Favero e Franz Valente manca di quella personalità indispensabile per farsi notare all'interno di un panorama italico ormai saturo di copie delle copie delle copie. Nessun processo alle intenzioni, ma il rumoroso sound delle Love In Elevator paga pegno alle più o meno note female band degli ultimi anni: su tutti Hole e Daisy Chainsaw. Aprezzabilissima una certa Sabbathica ossessione per i riffs di Melvinsiana memoria, ma non basta l'esotica slide di Andrea Garbo (Jennifer Gentle) per insaporire una "soup of the day" che al posto di spezie mai sentite ha le solite patate e carote. Si sa che se prima non si soffrigge adeguatamente una cipolla non si raggiunge nemmeno una decenza ospedaliera. Sarà anche un disco di "amore e odio obliquo" come segnalano le note, ma forse, proprio per questo, non riesco né ad amarlo né ad odiarlo fino in fondo.