Diminished Men – Capnomancy (Abduction, 2012)

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Questi Diminished Men sono una delle creature meno note del giro Sun City Girls, Master Musicians Of Bukkake e compagnia, fanno insomma parte di quei tipi strani di stanza a Seattle e dediti a fare musica rock stramba ed eccentrica: a conferma di ciò il sesto album della band esce proprio sulla Abduction di Alan Bishop. Musica che poi in questo caso tanto stramba non è, intrisa di colonna sonora morriconiana, striata di surf e pervasa da toni sempre scuri, già peraltro evocati dalla plumbea copertina: perfetta sonorizzazione per film noir, in bianco e nero naturalmente. Chitarre piene in primissimo piano, drumming midtempo secco e deciso, momenti di freakeria psichedelica doc, suggestioni esotiche dietro l’angolo riempiono la mezz’ora abbondante del disco senza indecisioni e con gusto. A metà delle danze Hoarding Light ci offre pure un diversivo con una bella voce femminile per l’unica traccia cantata del disco, un lentone in perfetta atmosfera da night club fumoso e in Tacambover spunta un sassofono a colorare un brano funereo e azzeccato. Registrato e prodotto agli ormai defunti Aleph Studio da Randall Dunn, Capnomancy è un disco dal livello professionale molto alto e si fa ascoltare volentieri, pur senza raggiungere vette particolarmente degne di nota.