The Moon Soon – Supernova (Rapace, 2023)

Tre anni dopo il suo primo ep Valentine Humbert torna, con il suo alias the Moon Soon, ad addentrarsi tra famiglia e stelle, concentrandosi sulle rispettive costellazioni.

Voce eterea e selvatica, musica che sembra librarsi in un volo elettroacustico, un’idioma, il francese, cool as fuck. Potremmo definirlo downtempo, potremmo pensare a dei riti pagani a base oppiacea o cannabinoide, potremmo rifuggirne la verve confidenziale ed intima. La presenza vocale della nonna di Valentine in più parte del disco da l’impressione di vedersela infante, proiettata verso il futuro, esile eppure tenace. Sì viaggia quindi in un cosmo che ha diverse densità ma che, come una fata, the Moon Soon riesce ad attraversare senza problematiche. Quando raddrizza le casse a tratti (come nella splendida Substitut) potrebbe ricordare una pallida e svagata Miss Kittin ma è questione di un secondo prima di ripartire in un’orbita spaziale che sembra aver preso ispirazione sia da David Bowie che dalla musica elettronica più atmosferica. Poi veri e propri ricordi al passato, i carillon e le nacchere di Si Vieille, che sfrutta un coro sacrale perfettamente aderente all’ambiente d’antan. L’intero disco è un calembour di piccole mosse che riescono a valorizzare una voce stupenda, un universo piccolo e personale, che riesce a svelarsi ed ad accogliersi per la cura con il quale ci viene disegnato.

Una vera e propria sorpresa, candida e da conservare gelosamente, condividendola come si fa con ciò che si ama, chiedendo di conservarla con grazia e con cura.