The Ian Fays – The Damon Lessons (Homesleep / Audioglobe, 2006)

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Da un pò lo si pensava in giro, a torto o a ragione: in Homesleep c'era un'aria un pò pesante, stantia. Da qui la svolta (decisamente indie pop): una ventata d'aria fresca proveniente da una folta schiera di gruppi (quasi tutti stranieri) che hanno saputo rinnovare l'immagine della label bolognese: dopo gli scoppiettanti Austin Lace e l'ottima uscita di Ant, (per non parlare del nuovo Sodastream in arrivo), ecco l'esordio delle sorelline californiane Fay, rispettivamente Sara e Lizz e tutto il seguito. Fuori dai denti: The Damon Lessons è un lavoro bellissimo quanto inutile. Certo, se avete dei cuoricini fragili e non vi infastidisce l'immaginario (assai logoro) di lolite pop incarnato alla perfezione dalle gemelline – con i loro abitini anni sessanta e la cremina per le mani nella tasca per il dopo-concerto – questo è un album veramente da avere; insomma le Ian Fays sono un nome grosso per Homesleep che così può risponderere colpo su colpo contro chi, finora, non ha amato l'etichetta. Purtroppo devo ammettere che sono tra quelli che si è fatto stregare dal questo disco come un fesso. E, badate, ciò è successo ben prima di vedere le ragazze dal vivo (in questo caso: basso, chitarra, voce e tastierina casio e nulla più); ben prima di constatare che non sanno nemmeno tenere uno strumento in mano e, comunque, prima di incrociarne una mentre usciva dalla cabina Sebach, il leggendario bagno chimico, proprio quando il sottoscritto ci stava per entrare. Difficile credere che due ragazze così carine vengano snobbate alle feste e chiamino in lacrime il papà che le riporti a casa. Ma da fesso sognatore ci voglio credere lo stesso e, così, come un bigino dei primi amori post adolescenziali, Damon Lessons colpisce nel segno con undici canzoni adorabili e straordinariamente dolci, sulle quali spiccano i tappeti elettro pop di The Dance Song, I Lifted Myself Up e la malinconia sbarazzina di Hotel, poco prima del brano capolavoro 16 Weeks. Poi tirate fuori tutti i nomi che volete: su tutti Belle And Sebastian, Azure Ray, The Magnetic Fields…anzi! se adorate questi gruppi siete già sulla buona strada per non ridacchiare.