Testing Vault – The Living, The Dead, The Sleepers And The Insomniacs (EEEE, 2022)

Mi risparmio dal contare le uscite di Testing Vault per dirvi a che numero ordinale corrisponda questa (se volete, c’è Discogs), così come dal trovarle una collocazione nell’universo dei progetti di Daniele Santagiuliana, che, vi basti sapere questo, pur nella loro varietà, ruotano intorno a un’idea chiara e profondamente coerente. Va da sé: chiara, ma oscura nella sua essenza. Testing Vault dà in genere corpo alle visioni più vicine al post-industrial e al dark-ambient, ma le ultime uscite dell’autore ci hanno insegnato che il genere è, per lui, qualcosa di assolutamente relativo  (La Cupa, pubblicata a suo nome, non si colloca troppo distante da qua, come atmosfere): partiamo dunque da zero.
I poli nominati ne titolo sembrerebbero suggerire un album di contrasti; in realtà The Living, The Dead, The Sleepers And The Insomniacs marca un’equidistanza: non si è né morti né vivi, ma appartenenti contemporaneamente ad entrambe le condizioni, sospesi in un eterno dormiveglia. L’ascoltatore, ma probabilmente anche l’artista, è immerso in una specie di liquidi amniotico da dove percepisce quello che accade all’esterno, ma senza esserne mai pienamente partecipe, nel bene e nel male: le melodie che arrivano non danno sollievo, ma nemmeno si è sopraffatti dai rumori che talvolta irrompono in questo spazio. Non si tratta propriamente di una comfort zone, ma di uno spazio di consapevolezza che ci permette di affrontare gli agguati noise e le voci catacombali (ma sono davvero voci?) del brano che dà il titolo all’album, o la marcia massimalista verso il baratro, che non si raggiunge mai, di Prosthetics, o ancora la catarsi sonora di Repeting The Falling Sequence, che parrebbe schiacciarci con le sue cadenze da fonderia. Allo stesso modo apprezziamo, senza illuderci che rappresentino una serenità duratura, la perla coiliana di Selecting A Ghost o gli strati di synth disturbati della quasi conclusiva, e dal titolo assai evocativo, The Tunnel Lights Are All Flickering. Durante l’ascolto un po’ si cade verso il fondo, un po’ si emerge: non si riprende mai del tutto il respiro nè si arriva mai in piena luce, ma nemmeno si precipita inesorabilmente. Tuttavia non c’è traccia di ignavia né di nichilismo: fedele all’assunto per cui “the price we pay for existance is eternal warfare” (ancora i Coil, dal loro manifesto del 1983), Santagiuliana affronta la materia col dovuto senso drammatico senza scadere in tragedie o patetismi, accettando il conflitto come processo generativo dell’esistenza. Non sarà una cosa carina (Testing Vault è quanto di più lontano possiate pesare dal “carino”), ma così è e ci si può e deve preparare: The Living, The Dead, The Sleepers And The Insomniacs ci dice che si può fare.