Philippe Petit – Fire-Walking To Wonderland (The Extraordinary Tale Of A Lemon Girl – Chapter II) (Aagoo, 2012)

Ritorno sia della AAgoo (che per chi non lo sapesse ha anche in catalogo i nostranissimi Father Murphy) e per il francese “terrible”. Come già detto a più riprese la figura di Philippe Petit è nevralgica nella scena undeground europea e non solo degli anni Novanta, ma ormai inizia ad avere un considerevole numero di uscite e di collaborazioni di livello che l’hanno fatto conoscere anche in veste di musicista. Questo secondo capitolo della trilogia su Aagoo è ancora più visionario del primo, e forse proprio anche per questo motivo che la citazione di Alice Nel Paese Delle Meraviglie nel titolo non giunge per nulla casuale, infatti si tratta di un trip vero e proprio.

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Ikue Mori/Simon Balestrazzi/Sylvie Courvoisier/Alessandro Olla/Maja Ratkje – Tresure Hunt (TiConZero, 2012)

Che per Simon Balestrazzi si trattasse di un periodo molto florido lo avrete anche intuito dalla sua iperprolificità e questo disco oltre a fotografarne lo stato di forma del musicista parmigiano, lo coinvolge nuovamente assieme a quell’Alessandro Olla suo compagno insieme a Z’ev e a Max Eastley in Floating Signal. Se avete amato Olla e Balestrazzi nel precedente lavoro uscito su TiConZero, in questo li adorerete. Oltre a mettere in campo un mostro sacro come Ikue Mori (all’elettronica) si avvalgono di Sylvie Courvoisier al piano normale e preparato e Maja Ratkje alla voce, giocattoli ed elettronica.

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Simon Balestrazzi: dagli albori industriali alla musica contemporanea

Per quanto introdurre uno come Simon Balestrazzi risulti superfluo, vi basti sapere che oltre ad essere una delle colonne portanti dei T.A.C. (Tomografia Assiale Computerizzata) ha suonato in Kirlian Kamera, Kino Glaz Deep Engine, Dream Weapon Ritual, ha fatto uscite a nome Candor Chasma, collaborato con Z’EV, Ikue Mori, Alessandro Olla e ha pubblicato su etichette che vanno dalla Silentes alla Boring Machines, dalla Old Europa Cafè alla Small Voices. Balestrazzi è stato uno di quelli che hanno dato il via a quella “gloriosa” ondata industriale e avant che negli anni ’80 ha dato lustro all’Italia come solo il primo circuito hardcore punk aveva saputo fare. Resta che questo parmigiano, come molti degli eroi “estremi” della prima ora, si pensi solo a Teardo e Bernocchi fra gli italiani e a gente come Asmus Teitchens, Z’EV, Throbbing Gristle stessi per gli stranieri, non si è mai fermato troppo all’interno del circuito industriale che anzi sembrava (e sembra stargli) piuttosto stretto, tanto che negli ultimi anni della sua produzione sembra essersi concentrato maggiormente sulla musica contemporanea e questo senza perdere di vista i suoi vecchi amori tanto che Candor Chasma (progetto condiviso con Corrado Altieri dei Monosonik, Uncodified e quel TH26 che aveva collaborato con Maurizio Bianchi), appena uscito su Old Europa Cafè, lo conferma platealmente. Un bel giretto sulla sua discografia riportata da discogs potrebbe fugare ogni dubbio sul fatto che si tratti di un vero e proprio cavallo di razza.

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Simon Balestrazzi – Pest Exterminator (Ticonzero, 2011)

Come s'intitolava quel film con Mickey Rourke "L'anno del dragone" o qualcosa del genere? …beh, se proprio dovessimo sfruttare il titolo, potremmo dire che questo sia l'anno di Simon Balestrazzi: infatti è stato quasi inarrestabile fra ristampe dei T.A.C. (Tomografia Assiale Computerizzata), dischi in solo e in gruppo. La cosa che trovo parecchio interessante di questo disco è che uno come Balestrazzi, ben ambientato in un presente sperimentale ai massimi livelli, con tanto di collaborazioni con personaggi come Z'ev e dischi che flirtano pesantemente con la musica contemporanea, con questo lavoro sembra voler tornare su di un campo di gioco che ben conosce.

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