Rollerball – 4 Corners (Wallace, 2014)

RLLRBLL

Caso strano i Rollerball: seppure in giro da molti anni, con una discografia importante a cui è difficile stare dietro (ben 17 album e un’altra ventina di uscite tra 7 pollici, Ep’s e compilation varie) sono rimasti un gruppo di nicchia, lontanissimi da qualsiasi attenzione particolare, senza nemmeno diventare, come meriterebbero, un gruppo di culto. Meno male che la nostrana Wallace continua a crederci, perchè dai risultati di un gioellino come 4 Corners possiamo dire che la band è viva e vitale.
Si comincia dalla nenia kraut di McKaw per arrivare alla perfezione arabeggiante di un pezzo come Iggy, reso ancora più magico dalla voce di Mae Starr. Fosse solo per questo il disco già raggiunge lidi molto elevati e dimostra la voglia della band di avventurarsi in territori ancora non esplorati mantenendo un’unicità di stile coerente, al netto di orpelli promozionali legati all’immagine. Emblematiche sono le foto del trio di Portland, dopo la fuoriuscita del sax nella formazione originale, in bermuda e sandali quasi fossero turisti tedeschi a far spesa alla Lidl. Meximelt e Cyclops hanno qualcosa a che spartire con gli Oneida in groove sciamanico, mentre compaiono fiati striduli (Jacopo Andreini) nella marcia funebre Wax Wing Cedar che precede la wave scarnificata di Mockingbird In Gazza. La conclusione arriva con la Bristol post atomica di Windy As Fuck. Forse il lato B non mantiene i livelli assoluti della prima parte, comunque sia, ancora oggi, i RLLRBLL dimostrano di meritare il più devoto degli ascolti.