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Impact – Realtà Mutabili (Linea BN, 2011)

Se si dovesse definire questo libro con sole due parole, sarebbero certamente "non mediato". Non mediato è il linguaggio usato, a volte fin troppo prossimo al parlato, non mediate sono le opinioni espresse, che non fanno sconti nemmeno ad alcuni mostri sacri del punk HC nostrano, ma soprattutto a non essere mediato dal passare del tempo è il racconto: le vicende sembrano appena accadute e ci sono restituite con una tale e emozione e intensità che alcune inevitabili considerazioni dettate dal senno di poi non scalfiscono minimamente.

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Pixies – 05/06/10 Piazza Castello (Ferrara)

Io ci provo, ardentemente, a ricacciare i cattivi pensieri e l'evidente e incipiente vecchiaia, ma il mondo non mi aiuta. Vedere i Pixies per la prima volta a trent'anni suonati è un'esperienza che sconsiglio vivamente, giacchè a ondate di mutilazioni forse si è già sfibrati ancora prima di partire. Nonostante questo in un'afosa mattinata tardo primaverile, foriera di buoni sentimenti, carico la macchina e la punto dritta in direzione Ferrara, conscio della mia buona fede, della mia predisposizione al pregiudizio e al fatto che, comunque vada, sarà una gita.

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Paolo Petralia Aka SOA Records

Chi è Paolo Petralia? Per chi non lo conosce un po' per età, un po' per fortuna, un po' perché non beve Jegermaister, il signor Petralia è l'uomo che ha stampato "pietre militari" del punk nazional popolare come Growing Concern e Concrete before: "quest'anno ho deciso che piacciono i Concrete pure a me perché in giro butta così". E' l'uomo che si è inventato i Comrades ed i Colonna Infame Skinehead, ma soprattutto è il papa nero che muove i fili della SOA records (www.soarecords.it). Come avrete modo di leggere nell'intervista miei cari drughi si tratta di un uomo di quelli "che non ce ne sono più" e dopo la recente dipartita del barone Liedholm e di Biagi è una delle poche solide certezze rimaste oltre al fatto che Elvis è vivo. C'è chi pensa che sia coerente fino all'anacronismo, c'è chi pensa che sia anacronistico ed irritante, c'è chi pensa che sia una gran testa di cazzo e c'è chi lo conosce semplicemente tramite uno dei pochi blog che valga la pena di essere letto (soarecords.splinder.com)… e "c'è chi dice no", ma a quanto pare lo dice pure lui a Vasco, quindi non fatevi illusioni in merito ad una svolta pop. Difficile inquadrare bene questo indomito "vegan-oi-straight-edge-aggro-grind-crust-metal-punk", però bastino le parole con cui un vetusto punk nordeuropeo l'estate scorsa menzionandolo esclamò senza indugi: "Petralia… what a hero!".

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