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Pinback – Autumn Of The Seraphs (Touch & Go, 2007)

I Pinback potremmo tranquillamente definirli un "superduo" risultato dell'unione creativia di Rob Crow (ex Heavy Vegetable, Thingy, Optiganally Yours, collaboratore dei Team Sleep nonchè apprezzato solista) ed Armistead Burwell Smith IV, già bassista dei leggendari Three Mile Pilot. I due ragazzi di San Diego, accompagnati da una serie di turnisti, registrano assieme da una decina d'anni, arrivando a pubblicare quattro album piuttosto apprezzati nel circuito universitario americano, di cui questo Autumn Of The Seraphs non è che l'ultimo della serie. Denso di piccoli acquerelli squadrati e meticolosamente strutturati, ma dotati di una spiccata sensibilità pop, il disco scorre armoniosamente, a partire dall'iniziale From Nothing To Nowhere, accelerata pièce chitarristica in cui, fin da subito, si nota una maggiore cura del suono rispetto agli esordi come "bedroom band", comunque Pinback fino al midollo impregnata com'è dei cori dei due leader che si incastrano, si confondono, si alternano alle parti strumentali quasi "math" del grupp.

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Aucan – S/T (Africantape/Ruminance, 2008)

Giù la maschera: ero partito molto prevenuto nei confronti degli Aucan, temevo che sulla scia dei Three Second Kiss fossero un po' passatisti oppure temevo il post-rock punk-funkettoso (che a confronto i Liars del primo disco sono i Cro-Mags con tanto di tuffo a piedi uniti sulla prima fila del pubblico). Invece come al solito mi prendo il mio bello zainetto pieno di pregiudizi e mi lo infilo in saccoccia.

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Lite – Phantasia (Transduction, 2008)

Prima una precisazione dovuta, visto che a questo punto, dopo aver ascoltato almeno tre uscite della Transduction, ho iniziato a pensare seriamente che sia una delle poche etichette ad occuparsi di math/post-rock con una scuderia veramente interessante, quindi se amate il genere vi consiglierei di dare un orecchio al loro catalogo. Etichetta irlandese e gruppo giapponese, che per la Transduction non è per neppure una cosa inedita dato che aveva già stampato quel bel dischetto Mikabe degli Z (che per altro erano i There Is A Light That Never Goes Out).

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Dead Elephant – Lowest Shared Descent (Donna Bavosa/Robotradio, 2008)

Nuovo disco per i Dead Elephant (solo di recente ho scoperto che devono aver fatto degli EP autoprodotti) e come accade spesso, doppia produzione, visto che simultaneamente il disco esce su Donna Bavosa e Robotradio. Inizierei subito col dire che per chi non li conoscesse gli "elefanti morti" fanno "roba pesante" con parecchie influenze di hardcore e metal evoluto che ha in Neurot, Hydrahead, Albini, e nel noise i suoi punti cardinali.

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