Sourdure – De Bon Astre (Three:four, 2022)

Un film francese, le montagne.
Ernest Bergez suona come Sourdure da anni, ormai, partendo dal blocco dei Pirenei e collbaorando con personaggi laterali ed indomiti come Loup Uberto (già coi Begayer) ed Eloïse Decazes (album in collaborazione con Eric Chenaux e Delphine Dora). De Bon Astre sposa la musica tradizionale con uno sguardo più ampio, cinematografico e psichedelico, fornendo materiale in movimento, pronto a fermentare fino a diventare ubriacante. In questo specifico lavoro, commentando un film che si dipana sulle montagne ed in cui tre amici, nati e cresciuti insieme, si ritrovano di nuovo dopo 15 anni (la regia è di Sebastien Betbeder), il clima è per lo più bucolico per dei bozzetti che commentano mondi quasi incontaminati. Ma, quando sale la pazzia, la gioia, o qualsiasi cosa traporti Sourdure al di fuori di canoni e binari, l’ambiente si fa colorato ed incredibile. Di base uno strumentista a corda, violinista dalla mente più che aperta ci accompagna in questo caso in un mondo fatato, facendoci appuntare nome e discografia (questo dovrebbe essere il sesto album a suo nome) per andare ad approfondire lavori che si suppongo essere parecchio interessanti (negli album a nome Sourdure di norma Ernest canta sia in francese che in occitano, per un suono che è ancora più spigoloso e mosso che in questo caso) .
Le arie qui incluse sono semplici, dirette, utili e sincere. Musica da sorbire con una fetta di pane fresco, del formaggio ed un bicchiere di vino della casa, attendendo che arrivi sera.
Forse non l’inizio più rappresentativo per entrare nel mondo del musicista, ma di sicuro una piccola porta che si apre, fino a presentarci l’intero quadro della vicenda.
Buona scelta Sebastien, ottimo lavoro Three:Four!