Sebadoh – Secret EP (Autoprodotto, 2012)

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Anche se sono stati tra le mie band favorite in assoluto, consideravo i Sebadoh dopo 13 anni di ibernazione un capitolo ormai chiuso, da mettere nell’archivio dei gruppi tanto amati quand’eri ventenne. Il riaffacciarsi in questi anni dei prolifici Buffalo Tom e Dinosaur Jr (questi ultimi in arrivo a settembre con un nuovo album) con lavori nettamente sopra la media, un po’ mi ha fatto intravedere che stava arrivando anche l’ora del progetto-nemesi dei dinosauri. Ammetto quindi di non aver provato particolari emozioni nello scoprire – un po’ in sordina come loro consueto – un tale ritorno, anticipato con questo ep da 5 pezzi totalmente inediti che preannunciano, manco a dirlo, l’arrivo di un vero e proprio lp dato in uscita per i primi mesi del 2013.
Al di là dei mutui da pagare, della formazione classica restano Barlow, boss indiscusso, e Loewenstein a cui si è aggregato il nuovo batterista Bob D’Amico. Secret ep non aggiunge o toglie nulla ai meriti della band, ma è un confettino: suona rabbioso, fragoroso e melodico, senza cali o riempitivi, come se la band avesse ritrovato una nuova energia – con tanto di chitarra increspata e fuzz – dopo il deludente addio con l’omonimo album del 1999. Contenuto pure l’effetto nostalgia, emerge una freschezza insperata. Questi 5 pezzi si possono ascoltare su bandcamp o acquistare on line a 5 dollari. Il cd, per ora credo, si trova solo ai concerti dall’altra sponda dell’oceano, visto che in rete tutto tace. Temevo 15 anni fa di poter parlare di loro quasi fossimo al museo dellle cere. Meno male che mi hanno agevolato il lavoro non deludendo, nemmeno con quella solita inguardabile copertina-patchwork da album fotografico di famiglia che, prescindendo da Instagram, ti fa sentire da subito a casa (animali impagliati compresi).