Pagan Moon Organization, intervista con il vampiro

Nel cuore della vecchia Torino, a cercare bene, si possono trovare strani ed invitanti anfratti come nel caso di Pagan Moon Organization. Nero negozio sotto la mole, scrigno di sonorità che variano dal black, all’ ambient oscura passando attraverso folk apocalittico ed isolazionismo estremo. Andrea, gestore e mentore delle svariate entità che animano la luna pagana, senonchè membro dei Santa Agostino, è un osservatore dell’ essenza intrinseca dell’essere ed un personaggio con cui fare piacevolmente quattro chiacchiere già solo per uscire dallo stress della città e perdersi nei fili della rete.

SODAPOP: Musica non conforme dal 1996: come sono cambiati i gusti musicali dei tuoi clienti da quindici anni a questa parte?  Sia in ambito di sonorità che di vendite. Che fine ha fatto per esempio la dark EBM alla Wumpscut, Vomito Negro ecc?!
ANDREA: Buongiorno Marco, e grazie per il suo tempo (e per il mio che mi è concesso). Le faccio presente che il negozio è non conforme già dal 1995, ed in sedici anni effettivamente tutto è molto cambiato. Quando aprii Pagan Moon non avevo idea di quanto tempo sarebbe durata questa realtà! Black metal, dark ambient, folk apocalittico, quanta presa avrebbero avuto? Davvero non ne avevo idea! Osservare oggi che il genere è una realtà ormai affermata, va ben al di là di ogni mia previsione ottimistica. Il settore ha travalicato le barriere della nostra generazione, divenendo fruibile quasi a chiunque. Oggi il genere non è solo più trattato dalle riviste specializzate; ma lo troviamo recensito anche (ad esempio) su Rumore o Blow-Up; che spesso danno anche il massimo dei voti a gruppi come Sunn O))) o Xasthur. Giornali che spesso hanno snobbato questo genere, oggi lo riconoscono e lo recensiscono (appunto) anche molto bene. E poi trovare, ad esempio, Burzum nei megastore, vuole dire che ormai il genere è praticamente mainstream. Ovviamente è cambiato molto in negozio: dalla clientela ai distributori. Ovvero; magari c’è il tizio di sessant’anni che scopre i Wolves In The Throne Room e te li vuole comprare, cosa assolutamente impensabile dieci o quindi anni fa. Mai avrei immaginato una clientela over cinquanta. Altro fatto sono i distributori: oggi magari chi vende Vasco Rossi (ad esempio), ti propone anche i Mayhem. E chi l’avrebbe mai detto! Nei megastore ormai in ascolto trovi i Gorgoroth… In tutto questo mutare resta però un fatto che è inamovibile: chi ne capisce ne capisce come al solito e saprà dunque indirizzare e consigliare seriamente l’utente; chi non ne capisce tenterà solo di vendere la sua mercanzia guardando al denaro e basta.

SODAPOP: Tra tutti i clienti che vedi, qual é il tuo cliente modello?
ANDREA: Il “cliente” che amo, e davvero lo amo, è quello che entra senza sapere, senza idee, senza concetti. Non ha letto nessuna recensione, non è saccente come molti che dopo avere scaricato terabyte di mp3 pensano di conoscere la musica (la musica va vissuta, anche solo un disco originale è decisamente più prezioso che mille dischi scaricati, magari illegalmente). Quando arriva in negozio è quasi spaesato, ma dal suo viso colgo che si sente come a casa. Questo è il cliente che amo. Compra uno, due dischi (forse tre), ed è umile, va a casa (dove ha uno stereo vero e non un computer o l’iPod) ed ascolta e vive davvero quello che ha tra le mani (e nelle orecchie). Ci sono ancora questi “clienti”, dove non c’è bisogno di raccontare della rava e della fava, sanno per istinto che chi hanno davanti è il loro guru musicale. Non che io sia il guru musicale, ma attraverso di me essi si specchiano e vedono semplicemente la loro essenza musicale. Sono loro stessi, senza saperlo, il guru musicale. E senza saperlo vivono questa “condizione” in maniera umile, distaccata e con una presenza incredibile. Beata gioventù, con tutte le cavolate che leggono in giro, si perdono davvero il gusto della scoperta, la bellezza divina di essere ciò che sono: essere senza sapere, essere senza ambizioni! Che spettacolo!!

SODAPOP: Torino tradizionalmente città del demonio. Tu che con il diavolo ci “flirti” ogni giorno, ci puoi dire se mangia gianduiotti e tifa granata o se pure lui, da copione, si é venduto al Milan?
ANDREA: Diciamo che per molti anni mi sono interessato a questioni esoteriche nella loro accezione più profonda e seriosa. Il che non vuole dire un cazzo!! Per quanto abbia espletato e sviscerato le varie correnti esoteriche, dalle draconiane (setiane) a quelle del Kremmerz, alla fine sono giunto (per fortuna) ad un punto morto dal quale sembrava che non potessi più riemergere. Il bandolo comunque è stato cercare. Cercare e cercare; come e con cosa poco importa. Ma qualche cosa dentro (come in ognuno di noi) mi portava alla ricerca di qualche cosa di indefinibile. Erroneamente ho cercato fuori per anni questa cosa. Poi il movimento esterno si è rivolto all’interno e con mi grande sorpresa mi sono acquietato, zittito. Non ho trovato le risposte, neppure una, ma non avevo più domande: semplicemente vivevo!b_60759_santaagostino-operazione_paura-2010

SODAPOP: Per tua stessa ammissione, le figure più emblematiche della musica estrema scandinava le conosci tutte. Chi ti é rimasto più impresso, vuoi per bontà d’animo, vuoi per eccentricità?
ANDREA: Conoscere vuole dire approfondire e di certo io non ho mai approfondito la conoscenza con questi personaggi della scena. In realtà, non me ne mai fregato una sega. Se potevo subire del fascino inizialmente, una volta conosciuti i personaggi ti assicuro che personalmente non mi hanno detto nulla. Forse solo Occultus (Culto), il primo singer dei Mayhem posso dire fosse un tizio davvero strano. Ma poi tendenzialmente non mi rimane pressoché impresso mai nessuno. Uomo o cosa della scena scandinava o di qualsivoglia altra scena. Rimuovo tutto. E’ inutile costruire storie personali. E’ tutto un teatro di cartapesta. L’uomo è caduco, diviene, passa, si trasforma. Neppure Dio è eterno. Se io muoio il concetto di Dio muore con me e Dio tra i concetti è solo il più grosso, il più estremo. Cosa vuoi che mi importi di quattro scandinavi ubriaconi?! A mio avviso non c’è nulla che valga la pena di essere ricordato. Rimuovere tutto è il mio slogan e poi mangiare quando si ha fame e dormire quando si ha sonno.

SODAPOP: Mi vuoi parlare dei due lavori come Santa Agostino? Mentre uno é più concreto ed ispirato ai terreni K di Zeder (sottovalutato horror di Pupi Avati) il secondo é decisamente più “ballabile”. A quando il terzo?
ANDREA: Santa Agostino nasce spontaneo. Creiamo dei suoni, oppure li campioniamo e poi il titolo dell’album e delle tracce con tutto il resto del materiale nasce da solo, senza interventi. Davvero, è una cosa che ha del magico! La Morte Marcia Sui Terreni K è nato così. Del tutto casualmente. Il secondo è decisamente più studiato ed il suono per quanto possa sembrare più harsh rende il disco molto più “fruibile”. In ogni caso come per terreni K è tutto casuale, non studiato seriamente. Lasciamo che tutto giri per conto proprio. Finché va, quando non va, si cambia. Cambiare, mutare è naturale. Rimanere, cristallizzarsi è invece innaturale. Il nuovo è in lavorazione e sarà il nostro capolavoro ti assicuro!

SODAPOP: Che mi dici delle nuove produzioni tua etichetta discografica?
ANDREA: Siamo sempre alla ricerca di nuove sonorità. O meglio, nuove sonorità ci ricercano. Per dusktone stanno per uscire i Lost Inside ed i turchi Acrosome, che si prospettano grandiosi. Per greytone abbiamo molta carne al fuoco e stiamo vagliando chi fare uscire primo. Sono comunque tutti artisti validi. Delle nostre recenti produzioni ho apprezzato particolarmente Larva 108 e Moljebka Pulse. Che dischi ragazzi!

SODAPOP: Ma il Dio dei cristiani esiste? E se esiste ha mai ascoltato Aske di Burzum o preferisce anche lui le rassicuranti reunion dei Take That?
ANDREA: Dio è dentro di te e tu non esisti figlio mio, se non come concetto. Se non ti pensi sei sicuro di esserci? Cartesio aveva forse ragione con il suo “Cogito ergo sum”! Penso dunque sono: ma se non sono, posso forse pensare? Vedi, è un equazione, un ossimoro, un Ouroboros. Dio ascolta quello che ascolti tu. Noi siamo dio, ma siamo talmente abituati ad essere dei pezzenti che chiedono a destra e a manca che ci siamo dimenticati della nostra regale essenza. Siamo noi l’inizio e la fine, l’alfa e l’omega di tutto. La vita è fatta per essere vissuta. Viviamola come vogliamo, ma viviamola. Come? Senza aspettative, senza progetti, senza investire in qualche cosa. Tutto accade da se! Mica l’acqua diviene pioggia e poi fiume e ritorna al mare che tu debba fare qualche cosa? I figli mica li facciamo noi! Accadono, si fa tutto nella pancia. Quando mia madre mi dice “figlio, ti ho fatto io”, mi fa un sacco ridere! Si le dico, mi hai fatto proprio tu, ti sei messa li con le forbici e le colla e mi hai messo gli occhi e denti i piedi. Ti sei limitata ad allevarmi, come fa una qualsiasi madre in natura, dal corvo al leone… No no, tutto si fa da se. Il mondo è bello solo quando è visto come finto. Che poi è qullo che è: finto! Quando muori il mondo non c’è più. La coscienza “io sono” fa apparire il mondo. Senza il senso di essere non c’è nessun mondo.

SODAPOP: Cosa ne pensi del percorso musicale ed umano di Varg Vikernes? In una recente intervista ha riferito di non essere assolutamente a conoscenza della scena black metal attuale.
ANDREA: Frega nulla di Varg. Bella musica, ha colmato molti vuoti e mi ha dato molto a livello emotivo; ma dell’uomo Burzum non mi interessa nulla. E’ un normale meccanismo ove la Coscienza ha trovato il circuito adatto per fargli fare quello che ha fatto. Amo ascoltare il suono sacro della musica, non le parole inutili degli uomini. Le parole sono così noiose! Comprese le mie ovviamente.

SODAPOP: Lo hai letto Lord Of Chaos? Come ti é sembrato?
ANDREA: L’avevo letto in inglese e non ci avevo capito nulla: non capisco l’inglese! Questa edizione in italiano l’ho solo sfogliata mentre cagavo. Comunque mi vanto di conoscere la scena ed ho la mia idea, il punto di vista di un libro non mi interessa granché. Ciò non toglie che sia un buon libro. Ha il suo fascino!

SODAPOP: Mi pare di poter dire serenamente che, in tutto il mondo, il Black Metal attraverso alcuni suoi rappresentanti di spicco stia cercando di evolversi attraverso nuove soluzioni musicali. Cito per esempio: Ulver, Leviathan, Liturgy. Non ti pare che l’Italia da questo punto di vista manchi all’ appello? Forse gli OvO
ANDREA: Forse ascolti poco black metal o sei poco informato! La scena c’è. Ti ricordo ad esempio che Tronus Abyss in tempi non sospetti già facevano sperimentazioni assurde. Ora stare qui a raccontare l’intera scena italica mi pare senza senso. E poi non amo fare pubblicità.
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SODAPOP: Pagan Moon voterà Fassino per la carica di sindaco il prossimo weekend? Come ti sembra si sia evoluta (ammesso che lo sia) l’amministrazione comunale di Torino negli ultimi quindici anni?
ANDREA: Pagan Moon non ha scheda elettorale. Sono anni che la chiedo al comune, ma come Pagan Moon non me la vogliono dare. Mi dicono che l’uomo pagan moon non esiste. Non posso che dargli ragione!! io non esisto. Figurati che non sapevo neppure chi avesse vinto le ultime votazioni per il sindaco. Mi hanno detto che ha vinto Bin Laden. Ma, chissà se farà bene in quel di Torino! Bin Laden for president, avevo visto dei cartelli lungo il Po! Avevo anche scorto un Glen Benton for president?

SODAPOP: Come convivi con gli altri negozi storici della città? Hypersound ce l’hai dietro l’angolo, ma mi vengono in mente anche Rock ‘n’ Folk e Backdoor.
ANDREA: Non ci devo mica convivere! Semplicemente mi faccio i cazzi miei. Sostanzialmente disprezzo il commercio e mi ci ritrovo comunque invischiato in prima persona. Cerco almeno di specularci sopra il meno possibile, giusto quello per cui vivere. Giro in bici ed abito nel retro del negozio. Mangio pane e verdure. Ma non mi sento povero ne tantomeno disperato. Quello che guadagno lo reinvesto semplicemente nel negozio. Non ho fidi in banca e lavoro con le banche il minimo indispensabile. Uso i miei soldi. La vita è molto semplice quando si usa quello che si ha! Non mi sbatto certo per avere quello che non ho o che potrei avere. Faccio una vita semplice, il mio unico “vizio” è la musica!

SODAPOP: Che ne pensi delle derive neo-naziste di alcuni esponenti della scena Black Metal europea? Cito www.nsbm.org su tutto.
ANDREA: Fanno bene. Mi piacciono i nazisti, come i comunisti, i pedofili, i politici, i preti, i satanisti e chi più ne ha più ne metta. Tutta questa feccia, questo “schifo” (apparente) serve a ridestarci dal sogno putrido nel quale siamo finiti! I cattivi sono i demiurghi che ci stanno svegliando. I buoni sono sempre demiurghi, ma che tendono ad assopirci. Quando spariranno entrambi, saremo usciti da questo matrix!

SODAPOP: L’anno scorso, in una nostra conversazione, mi hai colpito quando hai detto: “Io non mi preoccupo di come vivere la vita (cito a braccio), la vita si prenderà sempre cura di me.” Sostieni sempre questa forma di panteismo naturalistico? Lo puoi articolare?
ANDREA: Vedi, non è panteismo, ne tantomeno un mood naturalistico. E’ tutto molto più semplice in quanto è nella natura della natura prendersi cura delle sue creature. La natura crea e distrugge infinite forme. Tutto ciò ha uno scopo? Io sono certo di no. E’ solo il gioco dei cinque elementi che crea tutto questo spettacolo. Crea e distrugge. Ma nessuno nasce e nessuno muore. Nascita e morte sono esperienze di seconda mano, raccontate o viste su terzi. Nessuno può sperimentare le due esperienze. Va da se che esse siano irreali. Ciò che siamo realmente è indefinibile. Esso è il substrato su cui tutto ciò appare. Tutto ciò che vediamo e definiamo non può essere noi. Il corpo non è me, appare in me. Le idee nella mente (ammesso che ci sia una mente ed io non ci credo) non sono nostre, sono della società. Le spiegazioni non portano da nessuna parte comunque. Chi capisce capisci intuitivamente.

SODAPOP: Che pronostico hai per il futuro della musica “non conforme”?
ANDREA: Nel piccolo lo zoccolo duro sopravvivrà sempre. I megastore sono destinati a crollare. Vedrete. Solo chi ne capisce sopravivrà.

SODAPOP: Grazie per la cortesia Andrea, a presto!
ANDREA: Grazie a te Marco! Spero di non essere stato troppo spietato!