Malummí a novembre, intanto ecco Bones….

Un tempo, quando la radio passava i singoli che sarebbero diventati di tendenza anche esulando dal riscontro populista un brano come Bones di Malummí sarebbe stato canticchiato da tutti. Groovey il giusto, non banale, una voce carnuta e flessuosa su una musica sinuosa ma legata alle sue radici pop-rock di qualità. Indie forse? Quando questa cosa poteva significare qualcosa sarebbe stato possibile. Ma occupiamoci di codesta cantante, in giro con questa nomea dal 2021 e della quale ci siamo persi l’esordio Blood due anni fa. Larissa Rapold, di origini brasiliane, 28enne, nata e cresciuta in Svizzera, in quel crogiuolo che è la città di Basilea. Ci presenta Bones, estratto dal suo nuovo album the Universe is Black, che uscirà per l’ormai storica Irascible Records nel mese di novembre. Tre minuti e zero sei secondi, ritmo dinoccolato, chitarrina e batteria, Larissa come una dea fertile su di un fiume e portando limoni, per uno stile del tutto personale che si rifà ai classici elaborando quanto di buono dalla musica con la quale siamo cresciuti, da Juliana Hatfield ad una certa Suzanne Vega o Liz Phair. Quando poi la chitarra si prende il su momento e parte ci si ritrova a muoversi in improponibili voli pindarici, segno che il singolo funziona. DJ…pull up, rimettila dall’inizio, così da studiarla prima di passare al resto fra qualche settimana!