Gradevole colonna sonora tratta da un film di Romano Scavolini (L’ Apocalisse Delle Scimmie) che speriamo un giorno di avere il piacere di vedere. Questo interessante progetto può e dovrebbe (su espressa richiesta dell’autore) essere gustato indipendentemente alla pellicola e, dobbiamo rimarcare, la cosa effettivamente riesce. I movimenti che comprendono il lavoro sono vere e proprie partiture di classica contemporanea e trascinano l’ascoltatore in una personale storia immaginaria, dove mai si avverte la mancanza di immagini ad accompagnare i suoni. Come riferimenti percettivi mi vengono in mente i Residents, ma solo concettualmente e a livello di sensazioni: l’intero lavoro infatti trasmette un senso di inquietudine e straniamento come soltanto i celebri bulbi oculari riuscivano ad infondere attraverso i celebri concept. E sempre continuando attraverso i viaggi extrasensoriali oserei citare anche la Ghost Sonata dei Tuxedomoon, lavoro (1991) legato ad una ben precisa installazione, ma che riusciva altresì a vivere autonomamente. Insomma, Scimmie di Luigi Porto si presenta apparentemente come un lavoro sperimentale, almeno nelle intenzioni, ma si rivela invece un comodo traghetto per i viaggi del nostro inconscio più o meno accettato. Da provare.