La Vale e la Valli, le Olympia Mare in chiacchiera libera!

Sono sempre stato onesto, sin dal primo ascolto del loro primo singolo, Ampli. Colpo di fulmine, immediato, per un nuovo progetto che pur partendo da una storia già molto ben delineata ci porta altrove, in un delicato romanticismo che è quello proposto dalle Olympia Mare. Un disco che ti si attacca al cuore e che ti porta a studiarne gli angoli ed i cambi di ritmo più reconditi. A suonarci La Vale (già conosciuta come Valeria Babini, a chitarra e voce) e la Valli (Valeria Lazzarini, alla batteria).

Questo il resoconto della nostra chiacchiera domenicale…

SODAPOP : Eravamo rimasti ad In.versione Clotinsky, poi cos’è successo? Che mi dite di questa nuova sorpresa?

Vale (chitarra e voce): Succede che mi sono nate delle canzoni con tematiche un po’ diverse dai brani precedenti e che abbiamo sviluppato in maniera differente, sia per la distanza che per l’inserimento di nuovi strumenti. Nel tempo ci siamo poi accorte che non avevano una vera e proprio matrice Clotinsky, ed è nato così Olympia Mare, anche se In.versione Clotinsky esiste ancora, te lo sottolineo subito…hihi

Valli (batteria): E sì, diciamo che anche la libertà di esprimersi nella propria lingua madre, ha agevolato la stesura.
La Vale scrive tantissimo e quando poi riascoltiamo i pezzi, ci viene spontaneo fare una sorta di selezione: “questo è più Clotinsky, questo no…”; ma la scelta non ha una matrice puramente linguistica: Clotinsky è uno status.

SODAPOP: Certo! Per tanti progetti il passaggio di lingua è complicato…voi con In.versione Clotinsky avete fatto un sacco di dischi, corretto?

Vale: Sì, in pochi ne sono a conoscenza, ma tu sei preparatissimo, perchè effettivamente i dischi a nome In.versione Clotinsky sono quattro; il primo risale al 2010 dove la Valli ancora non c’era, perchè erano canzoni acustiche solo voce chitarra, online non trovi nulla, ma conserviamo da qualche parte ancora qualche copia fisica. La maggior parte delle canzoni Clotinsky sono in inglese anche se non è il mio pane, ma poi ho capito che era molto piu facile esprimermi in italiano, è stato piuttosto automatico.

SODAPOP: Quindi cosa fa arrivare un brano a Clotinsky ed uno ad Olympia Mare?

Vale: Quelle di Olympia Mare sono canzoni più raccolte, intimistiche, molte risalgono al 2020, eravamo forzatamente a distanza, e non potevamo creare nel qui ed ora come solitamente capita, per cui mi mancava suonare assieme; e cantare di natura, di bellezza, d’amore, mi ha fatto stare proprio tanto bene.

SODAPOP: Ascoltando il disco mi sono fatto un paio di domande. La prima è che, pensando all’italiano ed alla musica pop in italiano, la canzone d’amore in italiano, è una delle cose per la quale la musica italiana è famosa nel mondo. Però farla è difficilissima, negli ultimi 30 anni non è che siano poi questi dischi pop italiani da consigliare a scatola chiusa, con delle canzoni d’amore emotive. Poi ho sentito Ampli e mi sono detto, “bon, han già vinto.” In due minuti e mezzo mi avevate conquistato ed ascoltando il disco risulta essere fuori dal tempo, quasi a se. Poi ho fatto un altro ragionamento, ascoltando Jacopo (Lietti, cantante dei Fine Before You Came) che ci canta: tante volte l’intensità che trovo nelle vostre canzoni, risulta essere una riduzione pop di una cosa rabbiosa e sanguigna: si sente ed è trasformata in musica pop. Mi rendo conto di come questa non sia una domanda però vabbe…
Quali sono i vostri riferimenti stilistici che vi hanno portato a questa intensità?

VALE: ma che dolce carezza, si può avere questa registrazione? ☺
Non so se ci possa essere un riferimento, in caso non in maniera intenzionale, suono e canto come mi viene fuori ed è sempre stato un po’ quello che ho fatto nel tempo. Queste canzoni sono nate come un flusso di pensieri, tanto che anche la maggior parte delle take sono state un “buona la prima” per non perdere l’intenzione.

VALLI: Sì non ci sono riferimenti diretti, non c’è mai stata la volontà di costruire qualcosa per quello che funziona in quel dato momento…facciam musica perchè ci fa star bene senza avere fini altri, poi ovviamente se c’è un riscontro da parte di chi ascolta, è bello perchè vuol dire in qualche modo di aver trasmesso una cosa che è arrivata.
Il mio suonare la batteria è una danza, un controcanto, mi viene naturale farlo così, come per la Vale è spontaneo fissare i pensieri in musica (le vien quasi meglio che parlare ahah). Sembra un discorso presuntuoso, ma io lo dico proprio come se fossi estena al progetto; sono una fan della sua scrittura fin dagli esordi nel 2009 quando timidamente mi faceva ascoltare le prime canzoni.
Cioè, per dire, “M’hai regalato un ampli / mi vuoi sentir più forte”, io quando l’ho sentito, vabbè, a posto…

SODAPOP: Certto, è stata anche la mia reazione!

VALLI: La Vale quando canta, riesce a tirar fuori una naturalezza disarmante, non c’è di base una volontà di rifarsi a qualcuno, di seguire forzatamente un riferimento stilistico, non fa parte della sua natura…lei scrive come prolungamento di sè, e riesce a farlo attraverso la musica. Poi ovvio, tu sei qui ad intervistarci e noi accogliamo con molta gioia questa cosa qua, e anche solo pensare che qualcuno resti colpito dalle nostre canzoni è gia moltissimo!

VALE: Grazie Valli! Lei riesce sempre ad esprimere in maniera chiara qualcosa che magari io faccio fatica a spiegare.

SODAPOP: È anche vero che probabilmente, fosse da sola, non risucirebbe a fare questa cosa qui, c’è un’alchimia, perchè altrimenti non sareste qui in due!

VALE: Sfondi una porta aperta, io senza la Valli non sarei da nessuna parte perchè, veramente, in tutti questi anni è stata complementare a quello che facevo io, lei con le sue batterie, per me spaziali, sono proprio dei colori, dei balletti…ecco sì, lei balla mentre suona! Comunque mi ha sempre spronato a dare un po’ una chiusa a tutto quanto.

SODAPOP: Anche quello è un ruolo importante!

VALE: Per me la Valli è fondamentale, se siamo qui a parlare di questo disco, è totalmente grazie a lei, te lo dico!

SODAPOP: In questo disco ci siete voi due ma ci sono anche altre persone; ci sono Adele Altro e Jacopo Lietti. Com’è nata questa cosa? Come vi siete ampliate a loro?

VALLI: Con Adele c’è un’amicizia datata, condivisione di festival e tour in camper e nonostante abitiamo distanti, negli anni siamo rimaste sempre in contatto. Nel 2020 alla Vale eran nate queste canzoni, e a sua insaputa, ho girato ad Addi alcune tracce registrate in malo modo al cellulare…Bè pochi mesi dopo ci siamo incontrate e ci ha espresso la sua volontà di produrle! Ed ecco “Sei almeno un po’ felice?”
Un disco a cui vogliamo molto bene perchè all’interno oltre alla sua voce, ritroviamo le sue linee di basso, le sue seconde chitarre e tutte quelle sfumature che ad ogni ascolto rinnovano lo stupore e mi emozionano sempre così tanto.
Abbiamo registrato nello studio di Marco Giudici, e quei giorni di permanenza a Milano corrispondevano con il live dei Fine Before You Came allo Spazio teatro 89, e così il giorno dopo, nonostante fosse praticamente afono, Jacopo è venuto in studio e ha prestato la sua voce a due brani!
Sto sorridendo perchè per me il ricordo di quelle giornate rimarrà proprio indelebile al di là del destino che avrà questo disco.

VALE: Sì è nato tutto in maniera spontanea; Adele in questo disco ci ha metto tutta se stessa, ci si è dedicata proprio, dando movimento, colore, un valore aggiunto bellissimo. Noi ci commuoviamo e sorridiamo pensando a lei ed a questo disco.
Ha accolto la natura ed il cuore del nostro suonare anche con le sue imprecisioni e per questo le siamo molto grate.

SODAPOP: Una gran bella cosa comunque! Anche perchè…voi avevate già lavorato con dei produttori esterni o è stata la prima esperienza?

VALE: No, è stata la prima esperienza, non è un’esigenza che avevamo mai contemplato. Se non fosse nato tutto in maniera così spontanea, non ci avremmo proprio mai pensato.

SODAPOP: Beh, mi sembra un ottimo metodo quando poi il risultato è questo…

VALLI: Sicuramente non crearsi aspettative, ci fa vivere la musica con serenità! Suonare ci fa stare bene, ci diverte e spero arrivi anche a chi ascolta, per poter così innescare un circolo vizioso di entusiasmi che permette di essere ancora più sorridenti suonando!

SODAPOP: Fantastico, quindi siete lanciatissime! Suonerete in giro come Olympia Mare?

VALE: Sì! Venerdì 8 e sabato 9 abbiamo suonato a Bologna e Reggio Emilia, le prime due date ufficialmente in tre con Erica Lonardi al basso, anche lei amica di vecchia data in quanto ex batterista di Any Other, e non vediamo l’ora di proseguire il tour con le altre date.

SODAPOP: Come sono andate le prime date? Sensazioni vostre? Risposte dal pubblico? Saluti al popolo?

VALE-VALLI: “Sei almeno un po’ felice?” oh sì lo siamo tanto, tantissimo! Eravamo super emozionate ma concentratissime e non ci aspettavamo tutta questa calorosa accoglienza, sorrisi, entusiasmo e così tanta attenzione dedicata. È stato molto bello, vi aspettiamo alle prossime date!