Joan Of Arc – Boo! Human (Polyvinyl, 2008)

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Ricca ospitata per il nuovo Joan Of Arc (Iron And Wine, Wilco e Bonnie Prince Billy tra gli altri), tanto che ogni brano sembra un po' un mondo a sé; a volte le uscite sotto questo moniker o altri collegati sono così frequenti che risulta difficile seguirne le tracce. Fatto sta che in questi anni i fratelli Kinsella hanno dato luce, quasi sottovoce, ad una diramazione di band dalle quali oggi è difficile prescindere. Joan Of Arc è uno dei progetti più prolifici del trentaquattrenne Tim Kinsella, nato dalle ceneri di Cap 'N Jazz insieme con il chitarrista Van Bohlen poi approdato nei Promise Ring e, successivamente, nei Maritime. Se poi parliamo delle collaborazioni e dei progetti con il fratello più giovane Mike, far confusione è facilissimo. Come nel caso di Bonnie Prince Billy, inflazionare il mercato con continue uscite  stanca anche il recensore di turno ad urlare in continuazione la parola capolavoro, forse in quel caso i livelli si mantengono (quasi) sempre altissimi, nonostante i fan dei vecchi Palace, cominciano da un po' a storcere il naso. Come altre uscite per J.O.A. quest'ultimo Boo!Human resta, e presumibilmente si manterrà, un'uscita minore, ma che apporta sempre linfa vitale al sottobosco indie che vuole rimanere  lontano dalle copertine. Certo, sicuramente il disco piacerà e tanto solo ai fans e pochi altri, con quel suo mood così obliquo. L'apertura lascia a bocca aperta per linearità (Shown And Told), ma le volute complicazioni, gli intrecci di chitarra e le stonature (impagabili, sempre) sono dietro l'angolo (Laughted Reflected Back; Insects Don't Eat Bananas). Un po' come l'omonimo American Football, in una versione acustica (A Tell Tale Penis è forse una delle cose più riuscite mai scritte). Semplificazione per semplificazione, l'anti folk che amiamo tanto passa anche da qui, e le uniche emozioni che trapelano risiedono nelle composizioni volutamente scarne o in quella voce tremolante, quanto incredibilmente unica. Canzoni abbozzate, emozioni abbozzate: si può tranquillamente partire anche da questo disco per conoscere Giovanna D'Arco.