A proposito di freak e di delirio, se Mennella si butta nei lavori in solo ed in coppia anche l’altra metà degli Iron Molar, Iron (al secolo Massimo Meloni dei By All Means, Society Of Jesus, Egotismo, No Somos Nada e Swisshhh) non è da meno. Mentre il suo socio si addentra in campi più marcatamente noise e harsh, Iron si perde in un terra di mezzo che ricorda il deserto abitato di mostruose creature che circondava la casa dei due protagonisti di Beetlejuice.
Un disco freak-oriented a partire dal titolo e dalle citazioni, visto che si comincia a suon di frasi estrapolate dal film di Todd. Per ciò che concerne la musica, Iron molto spesso trascina i loop fino a trapanare il cervello e aggiunge delay e cantilene deliranti, animato da un vero e proprio gusto per l’ossessione. Il disco in sé non è privo di una certa musicalità visto che, un po’ per l’uso del vocoder, un po’ per il suo modo di cantare, Meloni ottiene sempre quell’effetto che evoca un dub venuto dall’inferno; a tratti parlerei quasi degli Scorn in versione più lo-fi e ancora più ossessiva, privati di quella ritmica dub-industrial che da sempre li contraddistingue. Se per altri lavori del duo avevate sentito parlare di musica acida, in questo caso di tratta invece di trip da eroina e anche andato piuttosto male. Pesantezza vegan noise per stomaci forti.