Hey!Tonal – S/T (Africantape, 2009)

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Innanzitutto la line-up: Kevin Shea (Storm & Stress, Get The People, Talibam!, Coptic Light, People…), Mitch Cheney (Rumah Sakit, Sweep The Leg Johnny, Species Being, Greenness…), Dave Davison (Maps & Atlases), Alan Mills (Chii-saioto) and Theo Katsaounis (Weather, Locks, Joan of Arc, ZZZZ’s…) e quindi?… Beh, subito come nelle migliori tradizioni non ho potuto fare a meno di dire "e quindi?! tutto qui?!". Certo piccoli kulaki, non ho potuto fare a meno di pensare che in fin dei conti non fosse come avere un cazzo di cinquanta centimetri (o un paio di tette oltre la sesta per la par condicio) ed avere problemi di erezione, ma fermi tutti! Qui tocca fare mente locale per un secondo, per fortuna questa volta non si tratta di un pacco come Get The People (che al più ricordano il cazzetto di un chihuahua o delle tette che scoppiano ad alta quota).
Tutto ciò è accaduto durante il primo ascolto, ma per fortuna talvolta capita di essere frettolosi nei giudizi e di caricare le cose di troppe inutili aspettative e così ad un secondo, terzo e quarto ascolto devo dire che ho rivalutato questo disco e non poco. Tanto per sgomberare il campo da ogni equivoco, se vi interessa la musica sperimentale o se cercate il futuro del rock non lo troverete di certo in questo lavoro (ma dove lo troverete allora? Domanda non da poco), ma se quello che vi interessa è un bel disco con un gran tiro e tutto fatto al meglio della tecnica e dell’esecuzione, allora possiamo parlarne. Gli Hey!Tonal sono il perfetto connubio di Storm And Stress in salsa math, rifforama dei Joan Of Arc più fisici (ma sempre melodicissimi), roba post-Don Caballero di What Burns Never Returns con l’unica differenza stilistica di Shea che rimpiazza Damon Che e il tutto servito caldo con qualche sibilo elettronico-glitch che comunque involontariamente ricorda i pezzi più melodici di Phantomsmasher diminuito della batteria ai 700 all’ora e meno freak (però ricordiamocelo dove questi sono ora, Plotkins c’è arrivato prima e meglio, anche se in modo più delirante e violento… in un certo senso potrebbe essere quasi un buon motivo per drogarsi…). Ritornando agli Hey!Tonal hanno l’indiscussa qualità di andarci giù pesante, melodici ma anche energici, insomma non math loffio senza spinta con tre arpeggi sonnolenti, qui gruppo e registrazione pur lavorando su linee melodiche del dopo emo vanno secchi di braccia e di mano di legno. Shea pur andando storto come sempre va più dritto del solito e la batteria è quasi più spigolosa del viso di Schwartzy quando ha fatto Predator. Un disco che non credo sorprenderà nessuno per originalità, ma se nella classica c’era gente che si sbrodolava per le direzioni di Von Karajan non vedo perché non eccitarsi di fronte ad un bel disco free-math-rock melodico. Se Robert Fripp e Ian Williams hanno fatto scuola, qui troviamo alcuni dei loro allievi migliori: classico, prevedibile, ma ai massimi livelli… bel disco.