Fvrtvr – Demon Cycle 1-9 (Niente, 2010)

L’etichetta dietro alla quale si muovono gli St.ride si allarga e con questa nuova uscita oltre ad aprire ai musicisti esteri, lo fa in pompa magna visto che uno dei due Fvrtvr non è altri che Fritz Welch Peeesseye con tale Guido Hennebohl all’elettronica. Come sempre si tratta di un disco molto delirante, non distante da Mongholi Nasi e da alcune cose di David Moss diminuite del loro effetto free-avant-jazz. Non è per nulla semplice dare un giudizio su un lavoro del genere la cui essenza è principalmente quella performativa.
Pochissime melodie, infatti si tratta per lo più di sfondi elettronici contrappuntati da una voce che emette dei fonemi o dei suoni che riportano il meno possibile all’uso tradizionale della voce, in questa direzione si era mosso anche lo stesso Demetrio Stratos che in cantare la voce ci si perdeva volontariamente. Un disco in cui pulsa una tensione palpabile ma non per questo cupo, astratto forse, ma non opprimente o privo di aperture quasi oniriche come nel caso della seconda traccia: pur trattandosi di un disco piacevole, certo, per quanto possa essere piacevole “non-musica” del genere, sembra messo a fuoco solo a tratti e questo nonostante il taglio delle tracce tenda ad assomigliarsi e si senta un’identità che spicca dietro la maggioranza di questi abbozzi. Il disco è stato registrato a Berlino e possiamo sfruttare la cosa per dire che se un musicista elettronico contemporaneo un po’ delirante si fosse impallato di alcune cose di Sam & Valley e avesse allungato tutto con un taglio vagamente elettro-acustico forse avremmo dei risultati che non si discosterebbero troppo da questo Demon Cycle. Ottima registrazione e buon lavoro, però mi fa piacere pensare che fino ad ora sia uno dei dischi della Niente che mi ha convinto solo parzialmente, infatti deliro per delirio forse il lavoro dei R.U.G.H.E. sembra più interessante.