Deviate Damaen – Soqquadro Tanz (Masked Dead, 2023)

Non amano andare per il sottile i Deviate Damen che – abbandonate le tematiche esoterico-spirituali del lavoro precedente -si presentano con una copertina di delicatezza paragonabile solo a quelle dei Tampax e una dichiarazione d’intenti che non lascia spazio a fraintendimenti: “una denuncia socioculturale all’ideologia woke, cancel culture e politicamente corretto”.
Possiamo dunque parlare di concept album, per il filo conduttore che lega i vari argomenti trattati e, non ultimo, per la durata (oltre 70 minuti) necessaria a sviscerarli tutti: non è propriamente un ascolto scorrevole, soprattutto per la molteplicità degli stili utilizzati che vanno da un potente industrial-metal di matrice Rammstein/Marilyn Manson prima maniera (dove la band dà il meglio di sé), all’hard-rock metallizzato dell’inno generazionale Proudly Boomer, passando per il punk/HC di Rigira La Visiera. Dai!, per il croonerismo apocalittico di Narcisiko Emoskambio, la dance di If You Don’t Like It (In Your Mouth) ed arrivare fino a una Taranta E Scagazza che sa di Squallor.
Dal punto di vista dei contenuti, è davvero poco quello che sfugge al tritacarne del quartetto: dai superficiali e recenti metodi di fruire la musica (Don’t Just Use Your Music. Posses It!) alle mode gastronomiche (Taranta E Scagazza); a volte il gruppo gioca sui confini dell’equivoco, (Paint It White! è speculare a certe esaltazioni proprie del BLM, Battaglione Sacro esalta l’omosessualità, ma quella virile del battaglione tebano), altre volte va giù con l’accetta, come nel sessismo manowariano di Mirror My Love e nell’anti-vegetarianismo di Soya Blackster (entrambe non dispiacerebbero agli Slapshot). In particolare in questi ultimi casi, verrebbe da pensare a provocazioni che lasciano il tempo che trovano, non fosse che le reazioni indignate che si leggono in giro, sembrano dare ragione al gruppo, alimentando logiche da opposti estremismi.
Al cospetto di un lavoro del genere l’unico paragone possibile mi sembrano essere gli Anal Cunt, pur mancando il gusto dello sberleffo proprio della band di Seth Putnam (anche se onestamente fatico a prendere sul serio la rilettura de Il Lago Dei Cigni in No. Non Cancellerò! e dell’Infinito di Leopardi con, in coda, il tema de La Storia Infinita cantato a cappella, mentre mi pare più consapevole e centrata la follia di Taranta E Scagazza). Personalmente dubito che la risposta agli eccessi del politicamente corretto sia l’ostentazione di una scorrettezza che rischia di presentarsi essa stessa come ideologia; Soqquadro Tanz risponde al fuoco col fuoco: farà incazzare chi vorrà incazzarsi. E non saranno pochi.