Demetrio Cecchitelli – OBVIOUS OBLIQUITY (Histamine Tapes, 2023)

Recupero obbligato per Obvious Obliquity di Demetrio Cecchitelli, che avevamo apprezzato moltissimo con il precedente lavoro Infinite Gesture. In queste due lunghe tracce, prodotte con un oscillatore ed un mangiacassette, cerca di rappresentare “l’improvviso” quindi il contrasto fra il quotidiano e l’obliquità degli avvenimenti che ad esso vanno ad intersecarsi. In questo tipo di lavoro trovo abbia parecchia influenza la concettualità espressa dall’artista rispetto all’ascolto, tanto che essa può a tratti convogliare le emozioni e le sensazioni verso la connotazione di un suono puramente astratto. Rispetto a questa evidente obliquità, riprendendo il titolo dell’opera, percepisco al contrario un moto sonoro ben definito e panoramico, con un flusso elementale che costruisce paesaggi dinamici, come il moto di onde od il movimento di nuvole. Fenomeni che possono facilmente ipnotizzare e che si esprimono a noi come chiari ed univoci, pur essendo creati grazie ad un conctenamento infinito di passaggi e dinamiche fra i diversi elementi. Il primo brano tende verso l’abisso ed all’elettricità che matura nell’atmosfera, in uno stoico e lento movimento. Con la seconda parte della composizione le frequenze si fanno maggiormente flebili ed aeree, quasi uno sciabordio in assenza di gravità. Il tema sembra svilupparsi verso una sorta di decadimento, in maniera più o meno abrasiva che al suo termine, con lo stacco del silenzio, centra il bersaglio, risvegliandoci da un’immersione indotta.