Nella migliore tradizione della urticante label svizzera ci avviciniamo al nuovo lavoro di Daniele Ciullini e immediatamente veniamo proiettati in una stazione orbitante disorientati per mancanza di luce e gravità. Musica fluttuante quindi: un’ eterna sospensione all’interno di campi elettrici e onde corte. Sebbene prossimo alle settanta primavere e con un curriculum di tutto rispetto, Daniele Ciullini ha ancora voglia di mettersi in gioco senza concedere nulla né alla melodia né alla vecchia passione per la dance, ma preferendo un approccio ermetico ed evocativo. Da un certo punto di vista è rassicurante sapere che i grandi vecchi dell’area grigia nostrana siano ancora tutti attivi e belligeranti. Mi riferisco appunto a Daniele, ma anche ad Eraldo Bernocchi e Paolo Bandera (entrambi su Luce Sia con il nuovo Sigillum S) e all’immortale Maurizio Bianchi. Musica vecchia quindi, ma al contempo sempre nuova e fresca. Incuboticamente attuale.