Inizia con un coro a più voci il nuovo disco di Calcutta, voci invece che strumenti, sapore d’altri tempi ed un po’ di commozione. Poi sapori leggeri leggeri come nuvolette anni ‘80 a rileggere l’apocalisse. Sembra un disco candido e leggero Relax, parlando dell’amore, che di questo parla la musica pop ed Edoardo è un ottimo autore ed esecutore pop, dimostrandolo disco dopo disco. Viene in mente il Lucio Battisti più gaio spesso, una certa idea di saudade, un’intimità speciale, raccolta e pura.
A stridere sembra essere piuttosto la copertina, poco connessa al mood del disco e che lasciava presagire maggior spinta, colore e brio. Non manca nemmeno questa volta uno splendido intermezzo strumentale motorik, parte immancabile della sua produzione. I brani in più occasione sembrano portare con se poi strati di significato, parti amare che acquistano enfasi e vigore con un perfetto equilibrio tra parti vocali e strumentali che ricordano, come in SSD, un’unione di sintetica drammaticità. Anche Loneliness inizia spensierata ma si fa via via scontrosa ed acida, quasi rancorosa…per fortuna ci sono i ghiaccioli e le scosse sui denti, una voce soul e gli occhi chiusi, con un certo rimando al mondo di Pino Daniele. Il disco si conclude con Allegria…melanconica e dolce, conclusione perfetta per un disco da godersi davanti al camino, cascando giusto giusto al primo freddo autunnale. Potremmo quasi definirlo il disco yacht rock di Calcutta, peccato per aver perso la possibilità di una copertina con cappello da capitano e cocktail, ma ci sarà tempo nelle prossime uscite, di certo Edoardo e la squadra che lo accompagna (Giorgio Poi, Andrea Suriani ed il francese Quentin Lepoutre aka myd) potranno regalarci molte altre sorprese…